La neve di fine agosto imbianca le Dolomiti Da 15 a 30 centimetri sui rifugi in alta quota

il racconto
La sferzata gelida se ne va, veloce come è arrivata, lasciando sulla provincia di Belluno le tracce di una perturbazione di fine estate: cime e rifugi coperti dal manto bianco e tanta acqua nei torrenti e nei fiumi. Ma per l’inverno è ancora presto. L’estate infatti tornerà sciogliendo la neve e facendo presto dimenticare questo primo freddo.
La perturbazione, ampiamente annunciata, è arrivata portando con sé tutto quello che aveva promesso: acqua, neve, vento. La situazione in montagna è stata a macchia di leopardo, con un limite della neve decisamente più basso nella parte settentrionale mentre in altre zone, come il basso Agordino, i fiocchi non sono andati sotto i 2 mila metri.
Ben diversa la situazione in Cadore, con limite della neve a 1700 metri, mentre oltre il confine regionale, in Val Pusteria, la neve è arrivata addirittura nel fondovalle. Difficile avere dati ufficiali sul quantitativo di neve caduta: i sensori sono tarati sulla stagione autunnale e le rilevazioni non sono affidabili.
Informazioni utili arrivano dai rifugi in quota: molti si sono svegliati immersi in un manto bianco con quantità variabili dai 15 ai 30 centimetri. Più precisi i dati sulla quantità di pioggia caduta, tra i 40 e i 70 millimetri nelle diverse zone della provincia, con il record provinciale a Misurina (100 millimetri). Abbondante nevicata, unita ad un vento gelido, anche sulla Marmolada.
Non è mancato chi, nonostante i ripetuti inviti a non sottovalutare il meteo avverso, ha deciso comunque di non rinunciare all’escursione costringendo il Soccorso alpino ad intervenire. Anche i vigili del fuoco sono stati chiamati sul Valparola per un’automobile in difficoltà. Mentre percorreva il passo di notte, infatti, una famiglia è stata sorpresa dalla neve - circa 5 centimetri - e ha preferito chiedere aiuto. Il conducente era senza catene e, ha commentato, non pensava di averne bisogno nel mezzo dell’estate.
Di prima mattina le strade sono state pulite e non si sono riscontrati problemi sui passi, risultati tutti aperti. Chiusa per diverse ore, invece, la strada panoramica delle Tre Cime, dove all’altezza del rifugio Auronzo si contavano 25 centimetri di neve. È stata riaperta nel pomeriggio.
Tanti gli scatti e i video che hanno immortalato, condividendolo sui social, questo scampolo d’inverno. Presto questa neve sarà solo un ricordo: i previsori Arpav annunciano il ritorno del clima estivo. Con 15 gradi a 2 mila metri di quota, il manto bianco è destinato a sciogliersi presto soprattutto sui versanti sud, resistendo (forse) solo alle quote più alte nei versanti nord.
Lo stato di attenzione per il bacino idrografico dell’Alto Piave e del Piave pedemontano da parte della Regione Veneto, tuttavia, rimane attivo fino alle 14 di oggi. —
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