La scommessa di Ilaria e gli altri: reinventarsi un lavoro in tempi di Covid a Venezia

Fra i 20 e i 30 anni, molti di loro lavoravano nel turismo. Rimasti senza occupazione, non hanno esitato a ritagliarsi nuovi spazi. C'è chi è tornato dalla Nuova Zelanda e chi dall’Olanda, o è arrivato dalla Polonia per vivere qui, in una città sospesa nell'acqua e nel tempo e oggi più che mai silenziosa.
28/10/2020 Venezia, Campo Santo Stefano. 24 citta', 24 piazze, 1000 coperti a terra, organizzata da Fipe-Confcommercio. Manifestazione dei ristoratori contro le misure varate dal Dpcm per frenare la pandemia di Covid-19
28/10/2020 Venezia, Campo Santo Stefano. 24 citta', 24 piazze, 1000 coperti a terra, organizzata da Fipe-Confcommercio. Manifestazione dei ristoratori contro le misure varate dal Dpcm per frenare la pandemia di Covid-19

VENEZIA. C'è chi è tornato dalla Nuova Zelanda e chi dall’Olanda, o è arrivato dalla Polonia per vivere qui. Alcuni non hanno 30 anni, altri ne hanno pochi di più. In piena pandemia non hanno atteso ristori o cassa integrazione e si sono reinventati un lavoro. Sono giovani che hanno deciso di vivere a Venezia e di mettere in pratica il bagaglio di conoscenza ed esperienza che hanno maturato viaggiando. Oppure hanno colto l’occasione, data dalla pandemia, per ripensare a quello che stavano facendo. Insomma non sono rimasti con le mani in mano.

Ilaria Nardone
Ilaria Nardone


Ilaria Nardone è Europe manager di Prontopia: una piattaforma che fornisce assistenza personale on-demand, quando serve. Prontopia è nata come start up per il turismo, fornendo un aiuto di persona ai viaggiatori che arrivavano in città. Durante il lockdown si è ripensata: ha aiutato i ragazzi di “Generazione ’90”, recapitando a domicilio la spesa agli anziani; successivamente, prendendo proprio spunto da questa esperienza, ha ampliato i suoi servizi fornendo assistenza a tutto tondo e a costi contenuti per i residenti. Oggi, oltre a Venezia, è attiva a Roma, Firenze e Napoli; gli assistenti aiutano anziani e famiglie a ricevere la spesa a domicilio o a svolgere commissioni in città, per esempio accompagnandoli dal medico, all’ospedale e molto altro ancora.

Mauro Masiero
Mauro Masiero

È uno dei fondatori di Bacharo Tour, il progetto nato per portare la musica classica nelle osterie, teneva lezioni di musicologia e faceva la guida per i Musei Civici. Rimasto a terra, Mauro Masiero ha iniziato con dei webinar su storia della musica. E ora le sue giornate sono scandite da seminari che tiene in rete e ai quali partecipano dal semplice curioso allo studente di musica senza dimenticare gli appassionati di musica classica o di lirica.

Daniela Lombardo
Daniela Lombardo

La pandemia l’ha sorpresa in Nuova Zelanda durante il suo viaggio sabbatico, cominciato dopo la laurea in Letteratura a Ca’ Foscari. Daniela Lombardo gira il mondo: Florida, Sud Est asiatico, India e Virginia, dove è nata. Qui mette in pratica una passione giovanile: il cucito. Ancora all’università frequentava un corso di cucito. In Virginia vendeva le sue creazioni. Tornata a Venezia, non ha voluto restare con le braccia incrociate e ha aperto a San Lorenzo un laboratorio-negozio di abiti fatti a mano.

Katarzyna Plachta
Katarzyna Plachta


Katarzyna Plachta per tutti è Kata, è di origine polacca. Da noi è arrivata per lavorare nel mondo del turismo. A primavera dello scorso anno rimane senza lavoro. L’ostello di Mestre, dove lavora, chiude e viene svuotato. Non ci pensa su troppo e sfrutta la capacità di lavorare a maglia. Ha imparato a farlo durante un soggiorno, come volontaria in strutture sociali islandesi. Era finita nell’isola del ghiaccio e del fuoco perché da sempre innamorata dei paesi della Scandinavia, non riuscendo ad ottenere il soggiorno in Svezia, aveva ripiegato per l’Islanda. Ora produce maglioni su ordinazione e li vende nel suo negozio di e-commerce. Per realizzarne uno impiega 20 ore. Produce anche guanti e berretti. Tutto in lana islandese.

Emiliano Simon
Emiliano Simon

Da alcuni anni i ragazzi di “VeniceOnBoard”, sono una delle associazioni maggiormente impegnate nella promozione della voga alla veneta e nel restauro delle barche in legno della tradizione lagunare. L’associazione presieduta da Emiliano Simon garantiva da vivere ai ragazzi con i corsi di voga destinati ai turisti. Spariti questi, si è organizzata per intercettare – e c’è riuscita – i veneziani che, lavorando fuori città, sono ora in smart working. E anche chi prima frequentava le palestre. Ma non solo lezioni: ora mette a disposizione, gratis, le barche restaurate. Chi vuole fa un’offerta.

Marco Ziliotto
Marco Ziliotto


Marco Ziliotto è un programmatore di computer. Appena scattato il lockdown insieme agli amici di “Behind Venice”, Simone Padovani, fotografo, Alice Bianco, copy writer e web designer e Sara Prian, social media manager, ha dato vita a “eBotteghe”, portale dove ospitano artigiani e negozianti veneziani che si affacciano all’e-commerce. Quaranta sono già presenti, altrettanti sono in attesa di farlo.

Cosima Montavoci
Cosima Montavoci


Un paio di anni fa Cosima Montavoci, artigiana e artista del vetro, è tornata dall’Olanda dove aveva un negozio e ha aperto bottega in via Garibaldi a Castello. Naturalmente la pandemia ha creato non pochi problemi anche a lei. Niente paura, ha ampliato il suo e-commerce per gli oggetti artigianali. Mentre le sue opere ora vengono presentate in gallerie virtuali parigine, in avvenimenti e fiere inglesi. E sempre sul web. —

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