La tariffa del colonnello Corrado

Gli incontri dell’ufficiale con Baggio per abbassare gli importi delle verifiche
Una vettura della Guardia di Finanza davanti all'ospedale di Gorizia, dove due medici sono stati sospesi per un anno dal Gip al termine di indagini svolte dal Comando Provinciale di Gorizia, 24 febbraio 2017. ANSA / US GUARDIA FINANZA.+++ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING+++
Una vettura della Guardia di Finanza davanti all'ospedale di Gorizia, dove due medici sono stati sospesi per un anno dal Gip al termine di indagini svolte dal Comando Provinciale di Gorizia, 24 febbraio 2017. ANSA / US GUARDIA FINANZA.+++ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING+++
VENEZIA. Ancor prima di essere trasferito a Venezia da Trieste - prenderà servizio il 28 settembre 2015 - il tenente colonnello Vincenzo Corrado, 52 anni, origini a Campobasso e residenza a Treviso dove ha anche lavorato, dimostra di avere contatti in laguna. È il 15 settembre quando dà appuntamento in piazza Ferretto a Mestre a Christian David (Agenzia delle Entrate): «È una cosa abbastanza importante per me e forse anche per te». Il motivo dell’incontro era per consegnare il verbale di controllo da parte della Finanza della società “Baggio Trasporti Combinati” di Paolo Maria Baggio (arrestato) chiedendo se ci fosse modo di risolvere la contestazione. «Siamo partiti da somme folli, abbiamo avuto gli amici che ci hanno trattato bene. Questa è la verità», spiega Corrado a Baggio. L’accertamento fiscale passa da 13 a 3,7 milioni e Corrado dice che non chiederà meno di 25 mila euro. A fare da intermediaria, la commercialista Mesirca, che fa da mediatrice anche per l’imprenditore Tagnin. «Lo sanno che se non c’eri tu e non c’ero io pagavano dodici milioni», gongola Corrado parlando con Mesirca e riferendosi agli imprenditori aiutati.


Strategico il ruolo di Corrado anche nella vicenda Cattolica Assicurazioni, oggetto di una verifica dell’Agenzia delle Entrate nel 2015. Il tenente colonnello si mette a disposizione della società veronese e contatta David per intercedere, con il giudice Rindone che funge da intermediario: «Io e te ne usciamo stravincenti», dice Corrado al giudice. Ma è lo stesso giudice a temere di essere intercettato e ha paura del linguaggio troppo esplicito usato da Corrado. Dice Rindone: «La cosa che dobbiamo proprio escludere è che tu voglia qualche cosa, mi sono spiegato?. Questo sia ben chiaro anche a chi eventualmente ci sta sentendo... Non stiamo facendo nulla di illegale...». Corrado aggiunge: «Sto facendo un favore allo Stato!», chiarendo che non sta agendo per fini personali ma per far incassare qualcosa allo Stato. Il finanziere racconta di aver avuto anche una proposta di lavoro da Cattolica, una volta dismessa la divisa: «Arrivavamo però a 4.500 euro netti, macchina e telefono e basta». E infatti rifiuta. Arriva un orologio Rolex, l’affare è fatto: «Troveranno il tappeto rosso all’Agenzia delle Entrate».
(ru.b.)


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