«La vita di Ligabue nelle mie matite perché in fondo è la storia di uno come noi»

Esce da Becco Giallo la biografia illustrata del cantautore

con i disegni del padovano Simon Panella (che è anche musicista)

Massimo Tonizzo

Per capire un musicista, ci vuole un musicista. Se poi sono due, e usano anche metodi diversi da chitarre e spartiti, ancora meglio: spesso quello che ne esce è un vero e proprio tuffo nell’anima dell’artista in questione.

È uscito in questi giorni “Sogni di rock’n roll”, graphic novel targata Becco Giallo e dedicata agli esordi di Luciano Ligabue. Dagli anni della prima affermazione con il disco d’esordio “Balliamo sul mondo” fino alla definitiva consacrazione con “Buon compleanno Elvis”, scorrono i momenti chiave della vita e della carriera di Luciano Ligabue raccontati attraverso i luoghi e i protagonisti delle sue canzoni in un racconto ricco di ricordi e citazioni, dal Bar Mario a Walter il mago, che “viaggia leggero senza andata né ritorno, senza destinazione”.

A guidare il viaggio, la penna di Nicholas Ciuferri e le matite di Simon Panella, artista vercellese di nascita ma ormai padovano d’adozione che, dopo aver prestato il suo stile alla versione cartacea dei Rumatera con altri compagni d’avventura, esordisce in un volume “assolo” (per rubare un altro termine alla musica) per la casa editrice che ormai si sta specializzando nelle biografie di illustri personaggi del mondo musicale italiano.

«Sono un batterista da otto anni e fumettista da sempre» spiega Simon, diploma all’accademia dell’arte e subito a lavorare nel mondo del fumetto indipendente con il soprannome (forse un tantino esagerato ma che dice molto del personaggio) di King, il Re. «E so che le mie passioni non avrebbero mai fatto né me ricco né i miei contenti» continua. «Decido dunque di restare povero e di raccontare le mie storie per diventare il più bravo fumettista non famoso d’Italia».

Così, tra una rullata e l’altra (sempre a prestito, perché nella vita da precario non c’è spazio né denaro per una propria, o almeno così gli piace farci credere) Panella disegna un sacco di cose belle; fra cui il fumetto delle Bambole di Pezza, il secondo numero del fumetto “Freak” su Roberto Freak Antoni e i personaggi del concorso a fumetti di Arezzo Wave.

Dato il tempo, poi, ha anche un blog intitolato “Le donnine del giorno” nel quale, come ovvio dal titolo, ogni giorno disegna una donnina dal 2003.

«Lo stile che uso non saprei forse nemmeno io come definirlo. Sono influenzato dalle vecchie pin-up americane, ma anche da autori come Hernandez di “Love and rockets”. Penso di avere una linea molto chiara e pulita, e questo sicuramente è un vantaggio» ammette. «A Ligabue non mi sono avvicinato da fan ma da uno che conosce la sua musica fin dall’esordio perché la ha sempre sentita alla radio. Penso che questo mi abbia aiutato a identificare meglio il periodo scelto, quello degli esordi e dalla fama non ancora arrivata, perché in questo modo ho potuto rappresentare non solo Luciano Ligabue ma in qualche modo una storia corale, la vita di uno che poteva essere anche il mio vicino di casa ma che è diventato una star».

La storia di una generazione con tutti i suoi riferimenti culturali ma anche della vita di ogni giorno al Bar Mario. “Sogni di rock’n roll” in 130 pagine copre dunque episodio dopo episodio le prime fasi della carriera del Liga, un percorso segnato da incredibili successi e consenso di pubblico, riproposto con disegni e parole che raccontano in ogni dettaglio i luoghi e i protagonisti della sua parabola creativa.

«Il libro parla di un uomo con un sogno, che fa di tutto per raggiungerlo e poi per continuare a viverlo», spiega lo sceneggiatore Nicholas Ciuferri. «La sua vita contiene un messaggio importante, che è quello di provarci fino in fondo senza lasciare nulla di intentato».

E nulla di intentato, come si deve a un “King”, sta provando a lasciare anche Simon Panella, che si prepara già ad un nuovo progetto: «Sto iniziando quella che dovrebbe nelle mie idee essere una trilogia. Una via di mezzo tra un road movie e una storia di fantascienza con protagonisti dei pirati spaziali politicamente scorrettissimi. Il cyberpunk mi ha sempre ispirato, e non vedo l’ora di mettere su carta tutte le mie fantasie. Magari è la volta buona che divento ricco e la batteria me la posso comprare veramente». —

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