L’abbraccio con i bambini «A Villa Giusti è nata la pace»

Gli alunni delle elementari Martiri della Vittoria e delle medie Ruzzante lo accolgono con lo sventolio del tricolore
PADOVA. Splende il sole e il giardino di Villa Giusti accoglie il Presidente della Repubblica alle 10,48. Le truppe schierate suonano un «attenti» di rispetto, poi la cerimonia dell’alzabandiera e l’onore ai caduti. Napolitano è emozionato. Al suo fianco il presidente Galan, il sindaco Zanonato, il presidente della provincia Casarin, il prefetto Lepri Gallerano e le autorità militari. Il protocollo non consente strappi alle regole, ma il governatore Galan dà una «spallata» al formalismo e lo convince ad incontrare gli alunni. Scoppia il tripudio di gioia. Gli alunni delle elementari Martiri della Vittoria e delle medie Ruzzante, accompagnati da presidi e docenti, hanno allestito una mostra sulla Prima Guerra Mondiale.


Su un cartellone c’è una frase del cardinale Carlo Maria Martini: «La pace va costruita e sostenuta con iniziative giorno dopo giorno, basta un soffio di vento per distruggerla». Elisa, 3 media, racconta: «Siamo stati in visita al forte di Lavarone e abbiamo capito che la Prima Guerra Mondiale è stata un massacro. Che non si deve ripetere mai più».


Guido Favalli, vicepreside, accompagna Napolitano a visitare la mostra e racconta e il Presidente stringe le mani dei ragazzi. Parte un applauso. «Bravo, viva il Presidente della Repubblica», gridano i pargoli. I tricolori sventolano nell’aria, con il sole che regala una giornata di primavera.


«Ma tu, quanti anni hai? E che classe frequenti? Sei grandissimo, mi sa che giochi a basket...» sbotta Napolitano. Enrico Lazzaretto arrossisce ma ribatte, sereno: «No, presidente, io gioco a volley e frequento la terza media». Alto e magro, Enrico è accolto da un applauso dagli amici: gli alunni non sanno stare fermi e passato mezzogiorno ne inventano una delle loro. Partono in gruppo per osservare i due corazzieri, che montano la guardia al monumento dei caduti. Un attimo di imbarazzo e i prof riportano la classe sotto la barchessa.


Napolitano entra a Villa Giusti, accolto dalla famiglia Lanfranchi: Giovanni e Gerolamo, docenti universitari, Maria Enrica e Giulia che con il marito Claudio Leone ha saputo tessere ottime relazioni con il Quirinale. C’è anche Giuliano Lenci si fermerà a colazione con il sindaco Zanonato e la moglie.


Menù raffinato e leggero. E Bianca Lanfranchi Strina, guarda i quattro figli e i nipoti ed esclama, soave: «Che bello e simpatico il presidente Napolitano: E’ stata davvero una bellissima giornata. E trionfi sempre la pace».

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