Lo studio per i vaccini Covid servirà anche contro i tumori

La rapidità con cui Moderna, Pfizer e AstraZeneca sono arrivati alla fine della sperimentazione clinica per il vaccino contro il coronavirus è veramente sorprendente. Ma per gli addetti ai lavori la sorpresa viene più dalla capacità organizzativa (allestire il test su decine di migliaia di persone) che dalla generazione del vaccino in sé. Il disegno di quest’ultimo, infatti, ricalca quello già utilizzato in una serie di vaccini per altre patologie. In altre parole, sia i vaccini basati su particelle lipidiche (Moderna e Pfizer) sia quelli che utilizzano l’adenovirus come vettore, sfruttano delle piattaforme tecnologiche consolidate.

Il settore più avanzato per cui analoghi vaccini genetici sono stati sviluppati è quello delle malattie oncologiche. I vaccini antitumorali sfruttano un concetto ben conosciuto in medicina, ovvero che il sistema immunitario può diventare il principale alleato per distruggere le cellule tumorali. I linfociti di mestiere uccidono le cellule che esprimono proteine diverse da quelle normali, come ad esempio le proteine prodotte da una cellula infettata con un virus. Lo scopo dei vaccini antitumorali è allora quello di educare il sistema immunitario a riconoscere come diverse anche le cellule del tumore. Questa possibilità si basa sull’osservazione che molti tumori esprimono proteine mutate o aberranti. Ad esempio, il tumore dell’utero esprime due fattori del virus del papilloma; i tumori del polmone, del colon e del pancreas contengono mutazioni della proteina Kras che stimola la proliferazione cellulare; i melanomi esprimono il fattore Ny-Eso-1 che non è presente in alcuna altra cellula. Per fare un vaccino antitumorale, i ricercatori inseriscono la sequenza che codifica per queste varianti anormali nei vettori virali o utilizzano gli RNA messaggeri che le codificano. Per gli RNA, l’esperienza clinica è relativamente recente, mentre gli adenovirus sono già stati utilizzati in svariati trial clinici sin dagli anni 90.

Ci vorrà ancora molto tempo per avere un vaccino anti-tumorale che sia efficace per i diversi tipi di tumore, nonostante i primi risultati siano decisamente incoraggianti ed esistano già alcuni casi aneddotici di guarigione. I vaccini a mRNA (come quello di Moderna), dal momento che sono completamente sintetici, potrebbero addirittura essere disegnati sulla base della sequenza delle mutazioni presenti in ogni singolo paziente, per una medicina oncologica personalizzata. Questa flessibilità di applicazione è anche uno dei motivi per cui, con i risultati della sperimentazione contro il coronavirus, il valore delle azioni di Moderna è ora schizzato alle stelle. —

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