Maestra uccisa la pista del debito

Secondo l’assassino di Pastrengo, l’ex compagna si rifiutava di restituirgli 5 mila euro che lui le aveva prestato
Una immagine fornita dai carabinieri mostra Jean Luc Falchetto, 53 anni, di Caprino Veronese che ha ucciso una maestra elementare di 46 anni, Alessandra Maffezzoli, a Pastrengo (Verona), 9 giugno 2016. ANSA/CARABINIERI - ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING
Una immagine fornita dai carabinieri mostra Jean Luc Falchetto, 53 anni, di Caprino Veronese che ha ucciso una maestra elementare di 46 anni, Alessandra Maffezzoli, a Pastrengo (Verona), 9 giugno 2016. ANSA/CARABINIERI - ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING

PASTRENGO. Questioni di denaro o incapacità di rassegnarsi alla fine di un amore? Sono queste le piste su cui stanno indagando gli inquirenti per far luce sulle possibili cause dell’omicidio di Pastrengo: all’origine del delitto sta davvero in un debito da 5 mila euro o si tratta dell’incapacità di un uomo di rassegnarsi a un amore finito?

Alessandra Maffezzoli, maestra di 46 anni e madre di due ragazzi, è stata uccisa a pugnalate con un coltello da cucina dal suo ex compagno, Jean Luc Falchetto, barista cinquantatreenne di origini svizzere.

Ieri in carcere l’uomo, difeso dall’avvocato Michele Zantedeschi, è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari Laura Donati e si è avvalso della facoltà di non rispondere, prima che il giudice ne convalidasse il fermo. Non ha voluto dire nulla, spiegando di essere molto provato per l’accaduto: l’uomo presenta ferite e lividi al volto, alla mano e all’orecchio, dovuti forse alla violenta colluttazione con Alessandra, e venerdì, mentre era in infermeria in carcere, è svenuto.

Ma il suo legale non esclude che il cinquantatreenne possa sottoporsi a interrogatorio o rilasciare spontanee dichiarazioni già nei prossimi giorni. La versione emersa finora però, è chiara. Falchetto avrebbe detto di aver prestato 5 mila euro alla donna, perché si trovava in difficoltà economiche. Poi, lo scorso settembre, la loro relazione è finita e l’uomo avrebbe chiesto più volte la restituzione del denaro. Non solo. Secondo la sua versione, era proprio Alessandra a cercarlo negli ultimi mesi, perché sperava di ottenere ancora soldi. Lui, invece, non ne voleva più sapere.

Una tesi in netto contrasto con quanto sostengono i familiari della donna, ma anche con la lettera che la maestra aveva fatto spedire dai suoi avvocati all’ex compagno, in cui veniva diffidato dal contattarla. Senza contare la denuncia per danneggiamento, che la donna aveva sporto dopo che l’uomo gli aveva distrutto lo specchietto dell’auto, perché lei non l’aveva fatto entrare in casa. Episodi che testimoniano un rapporto alquanto teso.

«La storia del debito di 5mila euro? Non crediamo che sia vero», è il commento di Ivan Maffezzoli, zio di Alessandra, che oggi ospita i suoi due figli di 17 e 18 anni. «Da quanto sappiamo, era lui che continuava a farle regali, perché cercava di riconquistarla, ma Alessandra li respingeva, perché ormai avevano rotto. Secondo noi è una scusa che comunque non può giustificare la gravità di ciò che è successo».

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