Maltempo, la situazione in Veneto, Zaia: «Misure da alluvione, aperta unità di crisi»
Luca Zaia fa il punto sul maltempo che ha colpito il veneto nelle scorse ore: «Il protocollo operativo avviato è quello di un’alluvione vera e propria. Non è ancora finita»

«Un’alluvione a metà maggio non ce la aspettavamo». Esordisce così il Governatore del Veneto Luca Zaia dal centro operativo della Protezione Civile a Marghera.
«Siamo in un momento di difficoltà. Non si ricordano altri fenomeni importanti come questo. È stata istituita l’unità di crisi coordinata dall’assessore Bottaccin ed ho proivveduto a dichiarare lo stato di emergenza. Il Protocollo operativo in corso in questo momento è quello di una alluvione vera e propria perché sono scesi 230 mm d’acqua in sei ore: misure da alluvione».
Unità di crisi aperta e monitoraggio costante dei fiumi, nonché interventi di messa in sicurezza di strade e argini. Ma non è tutto.
«Abbiamo aperto tutti i bacini di laminazione. Non ci sono feriti ma pensavamo di dover evacuare la casa di riposo di Barbarano. Ci sono stati tre sfondamenti arginali: a Isola Vicentina, Zimella e Villa verla. Un paio di ponti a Malo ma le vere preoccupazioni sono per le previsioni delle prossime ore».
«Proprio ad Isola Vicentina – incalza il governatore - è crollato un argine a causa dei tassi: era un argine gruviera. Siamo pieni di questi problemi, abbiamo argini martoriati dagli animali. Viene prima la sicurezza dei cittadini di quella di una nutria».
In queste ore, la Protezione Civile ha fatto sapere che ai cittadini viene richiesto di fare molta attenzione: «non andate in giro a fare foto di fiumi in piena o cose simili. C’è rischio di sfondamenti arginali per questo bisogna stare distanti dagli alvei dei fiumi».
L’assessore Gianpaolo Bottacin fa il punto con il governatore ed ammette: «Non abbiamo precedenti di fenomeni simili. I modelli previsionali dicono che non è ancora finita. Abbiamo i bacini di laminazione pieni e nello specifico, nella bassa padovana abbiamo la rete idraulica in saturazione».
Sulla questione bacini di laminazione, il governatore Luca Zaia ha voluto precisare: «con l’apertura dei bacini abbiamo evitato il disastro. A Vicenza, senza i bacini di laminazione stamattina ci sarebbero stati i gommoni in centro. Queste sono bombe d’acqua. Cosa dobbiamo fare?».
Attualmente ci sono ci sono tutti e 6 i bacini aperti: Montebello, Colombaretta, Caldogno, Orolo, Trissino e Diaz: «i bacini saranno circa al 50% di capienza. Certo se continua a piovere è complicato», sentenzia Luca Zaia.
Tra i fatti più gravi fino ad ora riportati rimane un ponte spazzato via nella notte da un torrente in piena nel comune di Malo a Vicenza. Il "Ponte delle galline", così è chiamato dai residenti, è crollato sotto la forza della corrente del torrente Livergon, ingrossato dalle piogge.
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