Manca manodopera: porta uno da assumere e ti aumento il salario

Le aziende bellunesi rischiano la crisi per scarsità di personale disponibile 

il caso

Francesco Dal Mas

La Sest di Limana, una delle aziende più performanti, cerca altri trenta collaboratori e non li trova. Ha chiesto aiuto al sindacato. Ed ecco che fra le imprese della provincia di Belluno è scattata la rincorsa all’accaparramento di personale, soprattutto di figure professionali. «È un mercato, se così vogliamo chiamarlo, sempre esistito, ma in questa fase della ripartenza», ammette Andrea Ferrazzi, direttore di Confindustria Belluno Dolomiti, «dalle dimensioni ancora più accentuata. L’aspetto positivo da cogliere è che la nostra provincia sta davvero diventando attrattiva».

In sostanza le industrie, che possono farlo, si “rubano” i pezzi migliori a suon di incentivi salariali. Peraltro già da qualche tempo una blasonata occhialeria di Longarone offre un premio al proprio collaboratore che riesce a portare in azienda un amico o conoscente, specie se professionalizzato.

«Sono almeno 500 i posti di lavoro scoperti in provincia? Non ho questo dato», dice Denise Casanova, sindacalista della Filctem, «ma è molto verosimile. A partire dalle occhialerie che, per la verità, non sono ancora ai livelli produttivi del 2019, ma si stanno avvicinando, col 20% in più di crescita sul 2020».

Un problema che rischia di esplodere con l’introduzione del Green pass obbligatorio. «Se nelle industrie abbiamo, ad oggi, tra il 15 ed il 25% di non vaccinati, dal 15 ottobre in tante fabbriche rischia di fermare la produzione», avverte Stefano Bona, della Fiom, riferendo della preoccupazione che raccoglie fra gli imprenditori. «A meno che….». A meno che? «Le imprese non si decidano a pagare i tamponi. E magari a farli, ogni 48 o 72 ore, all’interno stesso dell’azienda».

Per Ferrazzi non ci sono dubbi: il mercato del lavoro, in una fase così delicata, avrebbe bisogno di una regia provinciale, almeno di coordinamento. E Confindustria chiama in ballo, a questo punto, anche la Dmo, per quanto riguarda il turismo: se la stagione dello sci ripartirà alla grande, come tutto il settore auspica, non si riuscirà a trovare il personale necessario, perché molti stagionali hanno preferito, legittimamente, il posto fisso in azienda.

«La Provincia è disponibile ad attivare uno specifico tavolo di lavoro», è la disponibilità del presidente Roberto Padrin, «ma non rientra nei compiti istituzionali di Palazzo Piloni la regia del mercato del lavoro. Certo, per mettere insieme le parti noi ci siamo. Dalle categorie economiche alle organizzazioni sindacali».

Padrin riferisce che, in ogni caso, il comparto con maggiore penuria di personale è quello dell’edilizia e delle costruzioni. «Attenzione, se non provvediamo altro che superbonus e opere pubbliche» avverte. Ma il presidente si dice preoccupato anche per le attività turistiche: «Gli stagionali che hanno potuto si sono sistemati in produzione manifatturiera. E mi risulta che se ne siano andate anche figure superprofessionalizzate». Cgil, Cisl e Uil attendono, da un giorno all’altro, il decreto sul Green pass obbligatorio per verificare quali siano le clausole. E partire con la contrattazione, azienda per azienda, dei tamponi gratuiti. —© RIPRODUZIONE RISERVATA

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