Maxi navi da crociera a Marghera ma l’alt in vigore solo fra tre anni

Intesa al Comitatone di Roma per la tutela di bacino San Marco, Marittima solo per navi medio-piccole Il ministro Delrio: «C’è la volontà di superare il problema del transito lungo il Canale della Giudecca»
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 25.09.2016.- Manifestazione No Grandi Navi. Zattere, Canale della Giudecca.
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 25.09.2016.- Manifestazione No Grandi Navi. Zattere, Canale della Giudecca.
VENEZIA. Grandi navi a Marghera, in canale Industriale Nord. Stop al Vittorio Emanuele, per cui vanno fatti ulteriori studi per risolvere le criticità degli scavi. Centralità della esistente Stazione Marittima, ma per le navi «medio-piccole». Il Comitatone di Roma ha approvato ieri la delibera di intesa sulla soluzione al transito delle navi in bacino San Marco, a cinque anni e mezzo di distanza dal decreto Clini Passera. «Le navi a San Marco», ha messo le mani avanti il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio, «passeranno per almeno altri due o tre anni. Il tempo di realizzare il nuovo canale e le banchine. Ma la decisione è presa. C’è la volonta di superare definitivamente il problema del transito delle grandi navi nel Bacino di San Marco e in canale della Giudecca».


Una riunione durata quasi tre ore, aperta nella sede del ministero a Porta Pia con una lunga relazione del sindaco Luigi Brugnaro sui problemi della salvaguardia. Culminata con la firma del verbale di intesa. Adesso toccherà al governo stilare il cronoprogramma dei lavori, all’Autorità portuale perfezionare il progetto, alla Capitaneria di porto emettere un’ordinanza per disciplinare il transito delle navi in canale della Giudecca. Resta il limite delle 96 mila tonnellate, vincolato alla modernità degli scafi e dei motori, alla sicurezza, a un pescaggio ridotto e ai filtri anti-inquinamento. Nell’ordinanza, recita il dispositivo finale, «si dovranno consolidare le limitazioni già oggi esistenti, valutando la possibilidefinire un limite tecnicamente sostenibile e compatibile sia sotto il profilo ambientale che di tutela architettonico-paesaggistica per l’accesso via bocca di porto di Lido».


Approvato anche il «mini off-shore», struttura di sbarco per le navi commerciali a Malamocco, a ridosso della lunata e dell’area dei cantieri del Mose. «Potranno così arrivare a venezia anche lle grandu portacontainer che non avrebbero possibilità di accesso a Marghera. Nel frattempo verranno apportate modifiche alla conca di navigazione, realizzata dal Consorzio Venezia e Nuova e già troppo piccola per ospitare le grandi navi.


La soluzione per le grandi navi è Marghera. Proposta appoggiata da tutti i presenti (i ministri Delrio, Galletti e Franceschini, il presidente della Regione Zaia e il sindaco Brugnaro e i sindaci della gronda. Unico voto contrario quello del sindaco di Chioggia, Alessandro ferro. «Dovranno allargare il canale dei Petroli», dice, «e così in laguna potranno entrare anche le navi di ultima generazione, fino a 200 mila tonnellate di stazza». Entro tre anni sarà costruita la nuova stazione Marittima nel canale Industriale Nord che potrà ospitare tre grandi navi contemporaneamente. Da Malamocco le navi appoderanno a Marghera.


Tutti d’accordo sulla necessità di «adeguare» il canale dove fino agli anni Settanta passavano le petroliere dirette a Marghera. Ma si è deciso di affidare all’Autorità portuale nuovi studi di approfondimento per la fattibilità del progetto e l’analisi dei rischi. «Fare presto e garantire la centralità della Marittima», ha detto il presidente della Regione Luca Zaia. Alla fine è stato messo a verbale che l’intervento dovrà essere valutato e sottoposto ove necessario alla Valutazione di Impatto ambientale. La soluzione potrebbe essere una parziale rettifica della via d’acqua, per far arrivare in Marittima soltanto yacht e navi medio piccole.


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