Arriva la neve artificiale ad Asiago: sull’Altopiano si potrà sciare dal 6 dicembre

Investimento di oltre quattro milioni alle Melette. Andrea Rigoni, presidente della società Skiarea e amministratore unico della società operativa Melette 2000: «L’acqua dalla sorgente Packstall»

Sergio Frigo
In arrivo la neve artificiale alle Melette sull'Altopiano di Asiago
In arrivo la neve artificiale alle Melette sull'Altopiano di Asiago

Arriva la neve programmata anche sulle piste altopianesi delle Melette. Gli sciatori che si presenteranno agli impianti a partire dal 6 dicembre, data fissata per la riapertura, da quest’anno potranno contare infatti sull’innevamento artificiale delle tre piste Meletta davanti, Meletta di Mezzo, Ongara e dei due campi scuola.

E nel 2026 sarà dotata di cannoni sparaneve anche l’altra decina di piste del comprensorio.

L’investimento

«Parliamo di un investimento complessivo di oltre quattro milioni di euro – dice Andrea Rigoni, presidente della società Skiarea e amministratore unico della società operativa Melette 2000 – circa il 70% proveniente dal Ministero del Turismo, per garantire l’innevamento anche in presenza di temperature fino a 4 gradi sopra lo zero, grazie all’approvvigionamento idrico da fonte naturale, la sorgente Packstall di Gallio. Si tratta di un investimento strategico che risponde alle sfide climatiche e assicura un futuro più prospero e stabile per tutto il comprensorio, oltre a garantire agli sciatori ospiti dell’altopiano una stagione più lunga e affidabile, con piste sempre aperte nei periodi chiave come le festività natalizie. Le famiglie avranno così la certezza di trovare condizioni ottimali per imparare e divertirsi in sicurezza, senza il rischio di chiusure improvvise».

Progetto sostenibile

Dalla sorgente Packstall una rete di condotte idriche porterà l’acqua, passando per Malga Spill, fino al bacino in quota, ora dalla capacità di 20.000 metri cubi, dotato di una nuova membrana di copertura e di una cabina elettrica di ultima generazione. «Sia le pompe che i generatori per l’impianto saranno infatti alimentati elettricamente, invece che a gasolio – aggiunge Rigoni – con una significativa riduzione delle emissioni e dell’inquinamento acustico, mentre il ricircolo delle acque assicurerà una maggior sostenibilità della gestione dell’innevamento. Il MIT ha premiato la sostenibilità del progetto, che prevede anche l’utilizzo dell’acqua per abbeverare le malghe della zona e – in futuro – per l’innevamento dell’anello di fondo di Campomulo».

L’offerta delle Melette

Dopo l’importante intervento che sette anni fa ha riportato a nuova vita il comprensorio, attualmente gli impianti delle Melette sono in grado di trasportare 6200 persone all’ora, di cui 2000 nella seggiovia esaposto di Meletta di mezzo, senza code e affollamenti vista la varietà dell’offerta: in totale le piste misurano 25 chilometri, ad una quota variabile fra i 1424 metri della partenza fino ai 1732 metri dell’Alpenstube, da dove si gode uno splendido panorama sull’Altopiano e sulle Dolomiti.

«Abbiamo anche voluto contenere gli aumenti del costo di skypass e abbonamenti – sottolinea Rigoni – Il giornaliero è passato da 42 a 43 euro, lo stagionale adulti da 380 a 420 euro, in prevendita da € 330 a € 380; e quest’anno l’abbonamento comprende anche il parcheggio gratuito».

Non sono secondarie, secondo la società delle Melette, le ricadute positive sul territorio e per i possessori di seconde case. «L’innevamento programmato valorizza gli investimenti immobiliari e sostiene l’economia locale, garantendo continuità alle attività turistiche e commerciali dell’Altopiano: un inverno più lungo significa più opportunità per tutti, residenti, operatori e proprietari di seconde case: più giorni di apertura degli impianti significano infatti più presenze, e quindi più ricavi e più lavoro per tutta la comunità». —

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