Montezemolo sente il vento del Nord e sbarca a Padova
Sarà in prima fila lunedì prossimo all'assemblea privata di Confindustria Padova

FACCIA A FACCIA Ottobre 2007: Luca Cordero di Montezemolo con Andrea Riello
PADOVA. La proposta di invito è arrivata, riservata, qualche giorno fa. Ma di riservato in questo Veneto, territorio di punta per sondare il futuro politico ed economico del Paese, non c'è nulla. Così lunedì prossimo, all'assemblea privata di Confindustria Padova, si misurerà la sorpresa degli industriali padovani a trovarsi, in prima fila, un ospite d'eccezione, l'ex presidente di Confindustria e presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo.
Non è certo il momento, né Montezemolo il tipo, per giustificare la sua presenza come "ex" di qualche cosa. E bisognerà vedere come Massimo Pavin e gli organizzatori dell'assemblea padovana - che ruoterà intorno ad un incontro-dibattito tra il direttore dell'ufficio studi di Confindustria, Luca Paolazzi, e Andrea Riello, a cui Emma Marcegaglia ha affidato lo studio della riorganizzazione di Confindustria - riusciranno a maneggiare una presenza così «ingombrante». Un intervento nel corso dell'assemblea insieme agli altri industriali? Un invito a parlare sul palco? Ma è certo che l'occasione è ghiotta per misurare umori e anche prospettive di quella che appare come una delle tappe per tessere, attraverso una serie di incontri, una tela dalla sostanza politica. Si è all'indomani di due scadenze, amministrative e referendum, che hanno rivoluzionato il quadro politico. Lunedì prossimo si sarà consumato il rito di Pontida, e si sapranno intenzioni e condizioni della Lega nei confronti del governo e gli umori della sua base.
Del resto non è da oggi che Montezemolo e la sua Fondazione, Italia Futura, hanno cominciato a gettare le reti in Veneto e a Nordest. Nei giorni scorsi ci sono stati incontri tra gli esponenti di punta della Fondazione e industriali e classe dirigente locale. Massimo Cacciari è uno dei sostenitori più convinti, ed è proprio lui a dire che l'intenzione di Montezemolo è quella di costruire una lista civica nazionale, che sia però il vertice di un'organizzazione policentrica fatta di liste regionali, con uno stesso simbolo, ma con grande autonomia locale.
Organizzazione sul quale si sta modellando anche la Fondazione Italia Futura che sta cambiando pelle e assumendo più quella di una sorta di centro politico che di organizzazione culturale. In Veneto Montezemolo conta, per altre vie, amicizie di peso. Con Giancarlo Galan, ministro della Cultura, ha maturato un rapporto di stima e scambio che passa proprio dal futuro della cultura e del suo finanziamento (tema del resto caro anche all'amico Diego Della Valle).
All'indomani dell'assemblea degli industriali padovani, giovedì prossimo, sarà Galan, insieme ovviamente a Montezemolo, a chiudere quella sorta di «stati generali» della cultura, promossi a Roma dalla Fondazione Italia Futura, che a detta del direttore dell'associazione, Andrea Romano, dovrebbero rilanciare la cultura «come fattore di identità e di appartenenza sociale». Insomma, una bella rete lanciata sul territorio che adesso mette i suoi sensori nel mondo industriale, in vista delle prossime mosse.
Argomenti:economia
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