Moschea, ultimatum di dieci giorni

A Venezia il padiglione della Biennale è a rischio sfratto: senza l’ok del Patriarcato, il Comune lo farà smantellare
Di Carlo Mion
Interpress/Mazzega Morsego Venezia. 08.05.2015.- Biennale Moschea nel padiglione Islanda all'Abazzia
Interpress/Mazzega Morsego Venezia. 08.05.2015.- Biennale Moschea nel padiglione Islanda all'Abazzia

VENEZIA. Della "Moschea della Misericordia", tra dieci giorni resterà solo uno strascico di polemiche. La Prefettura fa sapere che se entro il 20 maggio il responsabile del padiglione dell’Islanda non esibirà il nullaosta della Curia, per un uso della chiesa diverso da quello di culto cattolico, sarà fatta rispettare la prescrizione del Comune che impone, appunto, il via libera da parte ecclesiale.

Ieri, come del resto gli altri padiglioni della Biennale, la “Moschea” era chiusa. L'installazione («The Mosque: the first mosque in the historic city off Venice»), rappresenta l’Islanda alla manifestazione internazionale d’Arte e, come ha detto il presidente della comunità islamica del Veneziano, Amin Al Adhab, è riuscita a «scaldare il cuore di 20 musulmani». L’ha realizzata l’artista svizzero Christoph Büchel, noto per le sue provocazioni a carattere politico. Da cinque giorni non si parla d’altro e il successo è stato conseguito.

In ben tre Comitati provinciale per l’ordine e la sicurezza, prima dell’apertura della “Moschea” si è discusso della sua installazione. Tre Cospa, perché dopo il primo, qualcuno aveva sollevato interrogativi sulle possibili conseguenze del gesto artistico. Chi ha allestito il padiglione, ha sempre garantito che si trattava solo di una ricostruzione di una moschea e non certo di un luogo di preghiera. Inoltre aveva dovuto presentare due progetti, perché il primo era sbagliato. All’interno c'è il mihrab, l'abside che indica la direzione della Mecca, il minbar, il pulpito dall'alto del quale l'imam pronuncia la khutba (l'allocuzione) e ancora i tappeti, i mosaici che riportano i versetti del Corano e uno spazio dedicato all'approfondimento del culto. In una parete uno schermo con l'orario nelle varie capitali arabe. Rimane il fatto che in sede di comitato il questore Angelo Sanna aveva sollevato una questione di sicurezza. Infatti il luogo, aperto al pubblico, si presta ad azioni di estremisti. Perciò è un ulteriore obbiettivo sensibile in città. E questo aspetto sicuramente, sarà affrontata in uno dei prossimi Cospa: che ci sia o meno il nullaosta della Curia, la questione sicurezza rimane. E conoscendo il gusto della provocazione dell’artista, molto probbilmente saranno le forze dell’ordine a mettere i sigilli alla “Moschea”.

Infine, la nota della Biennale: «Apprendiamo che la questione dell’autorizzazione relativa al progetto presentato dal Padiglione dell’Islanda alla Biennale Arte 2015 è stata chiarita, dalle autorità preposte al rilascio delle necessarie autorizzazioni, nei seguenti termini: il progetto del Padiglione Islandese è stato approvato come installazione artistica, alla condizione che sia realizzato come luogo espositivo visitabile da tutti. L’eventuale realizzazione di un luogo di culto, richiede procedure autorizzative diverse da quelle relative all’approvazione di una mostra aperta al pubblico».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova