Treviso, “Da Picasso a Van Gogh”: già 30 mila biglietti venduti al Museo Santa Caterina

Visitatori da tutto il Nord Italia per apprezzare le opere di Picasso, Van Gogh e Monet, guidati da tour organizzati e gruppi provenienti da ogni regione. I primi visitatori: “Siamo venuti da Alessandria per vedere la mostra”

Pietro Nalesso
Visitatori in coda per accedere alla mostra
Visitatori in coda per accedere alla mostra

Apertura alle 9, prime visite già affollate ma scorrevoli grazie alle prenotazioni, gruppi organizzati provenienti da tutto il nord Italia e un flusso continuo di curiosi: la nuova grande mostra “Da Picasso a Van Gogh. Storie di pittura dall'astrazione all'impressionismo. Capolavori dal Toledo Museum of Art”, curata da Marco Goldin al Museo di Santa Caterina, parte con il piede giusto. Sono già 30 mila i biglietti venduti, segnale di un interesse che lancia Treviso come una delle capitali italiane delle grandi esposizioni.

Tra i primissimi visitatori di questa mattina, c’è chi è arrivato apposta da lontano pur di non perdere l’occasione: “La magnificenza dei colori è descritta molto bene dalle guide- racconta Claudio e Alessandria, una coppia di Alessandria -Siamo partiti dal giallo con il blu, sono i colori che colpiscono di più lo spettatore nel tour guidato. Siamo venuti da Alessandria per vedere la mostra; oggi e domani visiteremo anche le bellezze di Treviso”.

La coda di visitatori al Santa Caterina
La coda di visitatori al Santa Caterina

Un’esposizione che colpisce anche i più appassionati dei maestri francesi di Van Gogh: “È una mostra importante, ricca e ben articolata, con delle tele di pregio- osserva Fabrizia dalla provincia di Udine -Avevo già apprezzato una mostra di Goldin in Villa Manin, e anche questa rispetta pienamente le aspettative. A Santa Caterina ho trovato una varietà fantastica di opere, difficile sceglierne una. Le Ninfee di Monet non deludono mai: rispetto a quelle viste recentemente a Parigi e Milano, qui a Treviso sorprendono”.

C’è spazio anche per qualche appunto, ma non sulle opere o sull’organizzazione: “La mostra è stupenda, le guide preparate e il contorno perfetto, ma il pubblico è davvero maleducato- puntualizza Silvia da Udine -parla, rumoreggia, non ascolta e non rispetta. Un vero peccato per chi vuole godersi la visita”.

Ma c’è anche lo sguardo analitico di chi deve ancora entrare al museo: “Seguiamo diverse mostre, soprattutto delle avanguardie, e la metteremo a confronto con le altre- è il giudizio di Luigi e Carla, coppia Venezia -Crediamo valga la pena venire a Treviso a prescindere, speriamo che sia lo stesso anche per la mostra. Goldin lo conosciamo bene, abbiamo ascoltato molte sue interviste e siamo curiosi: è un’occasione per vedere quadri che non si vedono abbastanza in esposizioni”.

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