Nelle scuole venete 200 piccoli geni: «Metà soffre d’ansia»

Gli studenti superdotati frequentano soprattutto le primarie. Passioni: lettura e Lego. Ma per loro servono docenti ad hoc
15/09/2014 Laterina (AR) il ministro per le Riforme Costituzionali alla scuola primaria Goffredo Mameli per il primo giorno di lezioni
15/09/2014 Laterina (AR) il ministro per le Riforme Costituzionali alla scuola primaria Goffredo Mameli per il primo giorno di lezioni

PADOVA. Nelle scuole non esistono solo gli studenti che presentano difficoltà nell'apprendimento, ma anche gli iperdotati, cioè i cosiddetti gifted (dall’inglese, coloro che hanno ricevuto un dono), che evidenziano un quoziente, sia intellettivo che cognitivo, superiore alla media. Così a Padova tre anni fa è nata Gate (Gifted and Talented Education), un’associazione che in stretta collaborazione con l'Università, la Regione Veneto, l'Usl 16, l'Ufficio Scolastico Regionale e con il Centro Produttività Veneto di Vicenza, si occupa della certificazione dei “piccoli geni” che frequentano le scuole venete e delle metodologie didattiche da mettere a loro disposizione.

LA RICERCA Ieri (mercoledì) a Padova è stato illustrato il risultato dell’attività di Gate. I dati più importanti sono stati quelli evidenziati dai coordinatori dell'osservatorio regionale Education To Talent, guidato da Martina Pedron ed Anna Maria Re. Sono gli specialisti che, dopo aver ricevuto dai docenti delle scuole delle sette province i nominativi degli iperdotati, li hanno certificati a livello scientifico attraverso test specifici. In tutto il Veneto sono stati segnalati 193 “geni”. Gli iperdotati certificati sono stati 115. Di questi 94 sono maschi e 21 femmine. La provincia a più alta densità di genietti è risultata Padova con 54 iperdotati su 91 segnalati dei docenti. Al secondo posto c'è Treviso (24 su 33). Al terzo Venezia (12 su 23) ed, a seguire, Vicenza ( 9 su 19), Belluno (6 su 13), Rovigo (6 su 8) e Verona (4 su 6).

ALTRI DATI Interessanti anche gli altri dati. La stragrande maggioranza frequenta le scuole primarie, insomma sono bambini fino agli undici anni. È stato poi accertato che il 91% di questi piccoli Einstein si dedica molto alla lettura, ai Lego ed ai videogiochi intelligenti. Il 64% pratica almeno uno sport e il 30% suona uno strumento, tendenzialmente sono dei perfezionisti. Il 43% dei papà ed il 38% delle mamme sono laureati. «Ma c’è anche il lato problematico della medaglia», ha detto Martina Pedron, «il 48% di questi talenti accusa depressione ed ansie anche perché spesso a scuola non si sentono seguiti considerando le competenze già raggiunte».

I GIFTED Cosa fare, dunque, dentro e fuori della scuola, per i cosiddetti gifted (letteralmente, i donati)? «Come ha deliberato il Consiglio d'Europa già nel 1994, nessun Paese si può permettere il lusso di trascurare il fenomeno dei talented nelle scuole, visto che c'è un rapporto diretto con il sistema sociale ed economico», ha detto Michela Possamai, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Belluno e referente del progetto. «Tra l'altro l'insegnamento specifico per i meritevoli è previsto anche dall'articolo 34 della Costituzione». Al momento sono stati già formati 350 docenti per impartire lezioni specifiche agli iperdotati ed è stata stampata anche una guida speciale per le famiglie che hanno un “piccolo genio” in casa.

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