Padova Fiere, inaugurata la mostra sulle due Olimpiadi di Cortina
Inaugurata oggi, 8 ottobre, è visitabile fino al 14 dicembre a ingresso libero nel padiglione 6 di Padova Hall. L’obiettivo è quello di far vivere a chi deciderà di immergersi nel mondo olimpico, il “ponte” che esiste tra i giochi del 1956 e quelli che si svolgeranno tra Milano e Cortina

È arrivata ieri alla Padova Hall al Padiglione 6, la mostra itinerante: “Cortina d’Ampezzo. Le due Olimpiadi”, che resterà aperta fino al 14 dicembre. Dopo aver chiuso i battenti in quel di Longarone, dove dal 6 giugno al 30 settembre ha accolto scolaresche e molti visitatori, l’esposizione nella città del Santo proporrà al pubblico installazioni, manifesti, cimeli contemporanei e d’epoca.
L’obiettivo è quello di far vivere a chi deciderà di immergersi nel mondo olimpico, il “ponte” che esiste tra i giochi del 1956 e quelli che si svolgeranno tra Milano e Cortina a partire dal 6 febbraio 2026. Dalle 10 alle 18 tutti i giorni, video d’epoca, torce, filmati originali, faranno rivivere la grande avventura olimpica di quasi 70 anni fa e allo stesso tempo, presenteranno al pubblico i lavori e tutto quello che ha originato la grande kermesse internazionale che verrà. Protagonista è la Perla delle Dolomiti, Cortina, che dalle competizioni internazionali di sette decadi fa, ha scoperto un nuovo modo di essere, che ha saputo andare oltre il fascino e la bellezza dei panorami che la circondano, collocandola a livello mondiale come location perfetta per i giochi invernali.
La mostra promossa da regione Veneto, Comune di Cortina D’Ampezzo, Longarone Fiera Dolomiti, Fondazione Cortina, Venicepromex e Sistema Camerale del Veneto, dopo la tappa padovana, approderà nella città scaligera dal 29 dicembre all’8 febbraio 2026, per concludersi con un final stage in una località che sarà svelata a breve.
«La mostra ci introduce in anticipo tra ricordi e futuro, in quella che a tutti gli effetti è una grande rivoluzione che abbiamo generato: un’olimpiade diffusa, che abbraccia il territorio» spiega entusiasta Luca Zaia governatore del Veneto, che sottolinea come ciò che sembrava “impossibile”, sia diventato realtà:«negatività, detrattori e sfiducia hanno accompagnato fin dalla conferma dell’assegnazione i lavori. Invece, abbiamo dimostrato che in 357 giorni la sfida è stata vinta; cercando nonostante tutto, di rispettare tempi e ambiente, rianimando un pezzo di montagna che era fatiscente e che portava in sé i ruderi della pista da bob eretta nel 1928: quello che potremmo definire un “cadavere eccellente”, ancora con l’ammoniaca dentro i tubi. Ebbene, questa struttura ormai divenuta una discarica è stata alla base della capacità progettuale con la quale ci siamo presentati al Cio- Comitato Olimpico Internazionale» chiarisce il presidente.
«Voglio chiarire che non abbiamo deturpato la montagna, ma ricalcato il percorso preesistente, scegliendo con precisione chirurgica il male minore, ovvero, abbattere 850 alberi sapendo però che ne pianteremo oltre diecimila. Ricordo che siamo stati premiati per la sostenibilità dei lavori, nonostante qualcuno ci voglia far passare per barbari e che la struttura realizzata ha un alto contenuto ingegneristico, tanto da diventare certamente un luogo iconico da visitare. La crescita c’è solo quando esistono: progettazione, innovazione e capacità di visione».
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