Padova, sesso spinto davanti alle telecamere dei carabinieri

Lui un artigiano vicentino e lei un’architetto, performance sotto la caserma dell’Arma: multa salata di almeno 5000 euro

PADOVA. A volte l’amore fa brutti scherzi. E la passione peggio, magari carburata da qualche drink di troppo. Sempreché non sia il vortice dei sentimenti a governare mente e corpo, facendo perdere ogni forma di autocontrollo. E l’autocontrollo è andato a farsi benedire, l’altra notte, per una giovane coppia di trentenni, lui un artigiano di Camisano Vicentino, lei laureata in Architettura all’università di Venezia e un lavoro in Francia.

Una coppia che, a cielo aperto, si è dedicata – lei a lui e lui a lei, nel pieno rispetto della parità dei diritti anche nell’arte del piacere e della par condicio – alle più antiche pratiche amatorie capaci di resistere al passare del tempo e al cambiamento dei costumi.

Domenica ore 1,30 circa. I due, usciti dal Pride Village, non riescono a contenere l’irruenza amorosa. Ma troppi occhi indiscreti nel parcheggio dietro la Fiera di Padova. Così imboccano via Rismondo a piedi, fermandosi sul lato sinistro del grande stabile sede del comando provinciale dell’Arma.

Comando blindatissimo e controllato da telecamere collegate con l’ufficio del piantone aperto 24 ore su 24 e la centrale operativa: lo stato d’allerta è massimo in tempo di terrorismo.

E, ignari, si siedono sull’asfalto a meno di dieci metri dall’ingresso, tra il marciapiede e un’auto bianca parcheggiata, convinti di essere protetti da quella barriera. Invece, sopra le loro teste, l’occhio elettronico della telecamera filma live ogni istante di quel breve incontro hard in cui i due esaudiscono ogni desiderio reciproco, giusto in tempo prima di essere raggiunti dai militari di servizio per l’identificazione.

Il sesso in strada (atti osceni in luogo pubblico) non è più un reato penale: a gennaio è stato depenalizzato. in arrivo però una salatissima sanzione amministrativa prevista tra i 5 mila e i 30 mila euro.

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