Pam punta 150 milioni su nuove aggregazioni

Padova. Circa 150 milioni di euro di investimenti nel piano industriale 2019-21 e la volontà di guidare nuovi processi aggregativi dove la rete del gruppo è meno forte. Questi alcuni degli obiettivi del gruppo Pam nei prossimi due anni come espressa dal suo amministratore delegato Gianpietro Corbari, in occasione dell'inaugurazione del punto vendita in Piazzale Santa Croce a Padova. Un supermercato di prossimità storico alle porte del centro città trasformato in uno dei primi del programma Pam City, la nuova generazione di negozi che scommette su gastronomia calda e fresco ma pure su spazi per il consumo diretto di pasti, snack e pranzi di lavoro.. Una formula innovativa che farà da apripista per future aperture in tutta la regione e nel Paese e che negli obiettivi di Pam potrebbe prendere la strada del franchising come già è successo in parte per la prossimità. «Quello di Padova è il secondo punto vendita di questo tipo dopo Roma» ha spiegato il direttore Prossimità di Pam Panorama Andrea Zoratti. «A primavera invece apriremo a Milano così da avere tre negozi pilota per sperimentare una formula local che combina i vantaggi del supermercato e della prossimità con una forte presenza della gastronomia calda e del fresco. Una formula che apre all'opzione del consumo in loco di pasti e snack e da cui puntiamo ad un incremento della clientela di riferimento intorno ad un 20%».
Il gruppo Pam, 1180 punti vendita complessivi ed un fatturato 2019 a quota 2,6 miliardi di euro (+6% sul 2018), nel suo piano industriale 2019-2021 lavora alla crescita per linee interne con nuove aperture (52 quelle del 2019, 65, di cui 30 local per il 2020) e al revamping delle più datate. Una strategia che non esclude però eventuali processi di aggregazione. L'obiettivo è quello di raggiungere dimensioni tali da garantire nuove economie di scala e maggiore produttività, un aumento del tasso d'innovazione e una più ampia capacità di sperimentazione sul territorio. «Stiamo guardando con interesse a processi aggregativi con partner industriali in grado di condividere i nostri obiettivi di crescita in territori dove la nostra rete è meno capillare come ad esempio nel Centro e nel Sud del Paese» ha detto l'ad del gruppo Gianpiero Corbari. «L'Italia ed il Veneto in particolare è pieno di imprenditori bravissimi, capaci di un presidio del territorio irraggiungibile da tanti gruppi internazionali. L'Italia però è un mercato molto interessante e il rischio è quello di diventare preda di grandi multinazionali forti di capacità d'investimento ben superiori». —
Riccardo Sandre
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