«Papà Remo, vai a casa» Gloria rottama Sernagiotto

PADOVA. C’è anche Gloria Sernagiotto, 26 anni, fra quelli che vogliono mandare a casa i politici con più di due mandati. «Compreso mio papà», mette in chiaro la 26enne capogruppo del Pdl a Montebelluna, figlia dell’assessore regionale. «O si fa un vero cambiamento generazionale o si va tutti a fondo», chiarisce Alessio De Mitri, consigliere provinciale a Treviso e portavoce di “Nuovo”, «che non è un partito né un movimento ma un network di giovani che si propongono di rifondare la politica». Chiamiamoli, se preferite, i “rottamatori” del Pdl veneto. Conferenza stampa in piazza delle Erbe, a Padova. Presentano “Basta”, manifesto in undici punti: fra l’altro, abrogazione della legge sui rimborsi elettorali e sui vitalizi degli onorevoli, reintroduzione del voto di preferenza, stop all’usura (raccolta del risparmio autorizzata solo per le banche commerciali per investimenti di sviluppo territoriale), tetto massimo di 120 mila euro annui allo stipendio dei manager, prestiti d’onore fino a 100 mila euro per i giovani under 35. Il “network” di “Nuovo” ha già raggiunto tutte e sette le provincie venete e la settimana prossima partirà alla conquista della Lombardia con un appuntamento a Brescia. Intanto sono presenti in piazza delle Erbe, oltre ai citati De Mitri e Sernagiotto: Mattia Pieropan, assessore ad Arzignano, 28 anni; Michele Basso, sindaco di Meolo, 35 anni; Edoardo Righetto, consigliere comunale a Chiampo, 28 anni; Eugenio Pasqual, del direttivo provinciale del Pdl a Venezia, 49; Giorgia Schiavo, consigliere frazionale a Terraglione di Vigodarzere, 21; Valentina Zanoni, di Crespano, 27 anni; Nicola Manente, già candidato a sindaco a Jesolo, 40; Igor Paoletti, assessore a Santa Giustina (Belluno), 30; Nicola Tonetto, consigliere comunale a Mareno di Piave (Treviso), 29; Gianmarco Comazzetto, consigliere comunale a Cornuda (Treviso), 22. Una rete di amministratori e consiglieri che ambirebbe a prendere il posto dei vecchi politici, compresi quelli del Pdl che era e resta il partito di riferimento. Nessuno di loro ha ancora stracciato la tessera, per intenderci, anche se De Mitri parla di «ultimatum»: «O sarà scissione». Un messaggio anche per Giancarlo Galan. E non è amichevole: «Abbiamo sentito che vuole candidarsi alle primarie del Pdl: speriamo che non sia vero. Dopo vent’anni c’è bisogno di forze nuove».
Enrico Pucci
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