Più che un museo, Torviscosa è un paesaggio che parla del Novecento

La fabbrica dava da mangiare a tutto il paese, 20.000 persone. Era la più grande azienda italiana del settore dei tessili artificiali, che produceva la cellulosa dalla canna verde
26/10/2012 Torviscosa, stabilimento SPIN, sito produttivo del Gruppo Bracco dedicato alla produzione di mezzi di contrasto per Raggi X
26/10/2012 Torviscosa, stabilimento SPIN, sito produttivo del Gruppo Bracco dedicato alla produzione di mezzi di contrasto per Raggi X

TORVISCOSA. Le lunghe file di pioppi fanno da quinte alla campagna friulana. S'intrecciano e si diradano per fare largo a un luogo inaspettato. Più che un museo, Torviscosa è un paesaggio che parla del Novecento. Fa comune, con poco meno di 3.000 abitanti. Eppure la sua architettura racconta un passato fuori dall'ordinario.

Città di fondazione, nata negli anni Trenta come una cittadella autosufficiente. Imponenti sono state le opere di bonifica della palude per costruire il sito industriale. La fabbrica Snia Viscosa dava da mangiare a tutto il paese, 20.000 persone. Era la più grande azienda italiana del settore dei tessili artificiali, che produceva la cellulosa dalla canna verde.

I viali paesani mantengono una certa suddivisione tra classi sociali, le casette degli operai, le villette della dirigenza. Dodici blocchi di edifici ben disposti. Il risultato è un quartiere ordinato, concepito con le geometrie del regime fascista. La chiesa, la scuola e il parco giochi. Ma anche il teatro e il cinema, i campi sportivi e da tennis. L'idea di organizzare la vita civile in un tutt'uno con l'azienda, anzi, come un prolungamento della stessa.

Per avere un'idea è bene fare tappa al Centro Informazione e Documentazione (Cid). Il museo raggruppa i modellini in scala dell'impero industriale, rende l'idea dell'imponenza e della genialità con cui venne concepito il sito. L'archivio preserva tutta la documentazione aziendale, i plastici, le foto d'epoca, la mostra fotografica che ritrae il presente. Passaggio obbligato prima di scoprire il territorio.

Le foto in bianco e nero  scandiscono la genesi di Torviscosa. Il monito del Duce era di portare l'Italia all'autarchia. Nel campo delle fibre tessili artificiali fu la Snia Viscosa a riuscire nell'impresa individuando nella “canna gentile” la materia prima di partenza per ottenere il rayon e la viscosa. E fu la genialità di un trevigiano, l'ingegner Franco Marinotti di Vittorio Veneto, a dare forma al sogno in terra friulana. Venne scelto un posto sperduto della provincia di Udine, dove la terra si confonde con il mare.

L'ingegner Marinotti, ancora oggi ricordato con affetto dagli abitanti del posto, era un visionario con il pallino della chimica e la passione per l'arte, come testimonia una collezione di quadri e ceramiche conservata al Cid.

L'azienda venne costruita a tempi di record, 320 giorni appena, e il 21 settembre 1938 arrivò Benito Mussolini a inaugurare lo stabilimento. Le cronache d'epoca custodite al Cid ripercorrono quel giorno: «Alle 10.20 le sirene annunciarono di lontano che il corteo del Duce stava per arrivare».

Passò attraverso 24 chilometri di campi coltivati a canneto, in lontananza si stagliava una delle torri Jersen che annunciava la presenza dello stabilimento di mattoni rossi. La folla radunata nel piazzale. Spettò al Duce azionare il pulsante che dava avvio alla produzione. Il primo foglio di cellulosa uscito da Torviscosa gli venne consegnato per una firma solenne. Scrutando i macchinari in azione disse: «L'Italia ha la sua cellulosa. Abbiamo mantenuto l'impegno».

Centro Informazione e Documentazione

Piazzale Marinotti,1 Torviscosa (UD)

Aperto sabato e domenica (15-19). Per visite guidate e scolaresche 0431 929589.

Ingresso libero.
www.cid-torviscosa.it

 

Argomenti:piccoli musei

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