L’attentato a Ranucci e la solidarietà di Brugnaro, sullo sfondo il caso Kwong

Dopo l’esplosione che ha coinvolto l’auto di Ranucci, ecco la lettera di solidarietà da parte del sindaco di Venezia. Non manca il riferimento ai dissapori tra i due, legati al caso Kwong del quale si è parlato fino a poco tempo fa

Luigi Brugnaro e Sigfrido Ranucci
Luigi Brugnaro e Sigfrido Ranucci

Il sindaco di Venezia ha espresso la propria solidarietà al giornalista di Report Sigfrido Ranucci dopo che un chilo di esplosivo, posizionato vicino all'auto del conduttore: l'esplosione fortissima ha così coinvolto le macchine del giornalista e della figlia.

Il primo cittadino ha sottolineato come l’attacco a Ranucci rappresenti un colpo alla libertà di stampa e, quindi, a tutti i cittadini. Nella sua lettera, il primo cittadino ha ricordato di non aver sempre condiviso i toni e le conclusioni delle inchieste di Ranucci. 

Ecco la lettera integrale su X:

Un gesto di rispetto istituzionale che ha luogo dopo dei dissapori non troppo lontani.

Il precedente: “C’era un cinese a Venezia”

La vicenda che coinvolge Luigi Brugnaro, Sigfrido Ranucci e il magnate di Singapore Ching Chiat Kwong nasce da un’inchiesta di Report intitolata “C’era un cinese a Venezia”. Il programma ha ricostruito una trattativa del 2018 tra il sindaco di Venezia e Kwong per la vendita dell’area dei Pili, un grande terreno acquistato da Brugnaro nel 2006 e poi divenuto strategico per progetti urbanistici.

Secondo Report, Brugnaro avrebbe chiesto all’imprenditore una “garanzia” da dieci milioni di euro, anche se l’affare non si fosse concluso. L’inchiesta ha inoltre messo in dubbio la trasparenza del blind trust con cui il sindaco sosteneva di aver separato i propri interessi privati da quelli pubblici. I documenti e le testimonianze mostrerebbero che Brugnaro continuava a occuparsi direttamente di operazioni legate ai suoi beni.

Il sindaco ha respinto ogni accusa, spiegando che il trust era regolare e che gli incontri con Kwong avevano carattere istituzionale. Tuttavia, nel 2024 la Procura di Venezia ha aperto un’inchiesta su presunti casi di corruzione e turbativa d’asta, coinvolgendo anche l’assessore Renato Boraso e lo stesso sindaco.

Nel febbraio 2025 l’indagine preliminare si è chiusa con la richiesta di rinvio a giudizio per 34 persone. Brugnaro continua a proclamarsi innocente, mentre Ranucci difende Report sostenendo che l’inchiesta ha sollevato questioni di reale interesse pubblico sulla trasparenza amministrativa a Venezia.

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