L’analisi di Youtrend: «Vi spieghiamo come Stefani è arrivato alla vittoria»

Gli analisti di Youtrend passano al setaccio i dati dello spoglio delle elezioni regionali 2025 tra effetto Zaia (con il record nazionale di voti mai presi) e traino delle preferenze che ha premiato il centrodestra. La sorpresa Szumski, la Lega che spopola, il flop M5s

Rubina Bon
Gli analisti di Youtrend all'Osservatorio elettorale del Consiglio regionale del Veneto
Gli analisti di Youtrend all'Osservatorio elettorale del Consiglio regionale del Veneto

Quali sono stati gli ingredienti della vittoria alle elezioni regionali di Alberto Stefani, che con il suo 64% di voti si è posizionato al secondo posto nella classifica dei risultati del centrodestra in Veneto, secondo solo a Luca Zaia nel 2020 (77%)? Giovanni Diamanti, co fondatore e presidente di Youtrend, mette in evidenza tre elementi: «Il valore aggiunto portato dal candidato Stefani con i voti dati al solo presidente, il traino impressionante di Zaia, il contributo fondamentale di preferenze portato da ciascuna lista della coalizione di centrodestra».

L’analisi di Youtrend per conto dell’Osservatorio elettorale del Consiglio regionale del Veneto arriva all’indomani dello spoglio delle elezioni regionali. 

Così Stefani ha battuto Manildo (anche) sui social
Una delle grafiche di Youtrend per spiegare l'impatto social della campagna elettorale di Stefani e Manildo

Zaia da record

«Quello di Zaia non è solo il dato record di questa elezione regionale, non è solo il dato record delle regionali in Veneto, ma è il record nella storia delle elezioni regionali italiane come voto di preferenza»: così Diamanti commentando le 203.054 preferenze raccolte dal presidente uscente. Il record precedente apparteneva ad Alfredo Vito, consigliere regionale della Dc eletto in provincia di Napoli nel 1985: accumulò 121 mila voti.

I voti a Zaia rappresentano il 10,8% del totale dei voti validi.

Stefani bene ovunque

La vittoria di Stefani passa dai piccoli centri ai capoluoghi di provincia. «Generalmente nei grandi centri la tendenza è più favorevole al centrosinistra. Così in Veneto è stato solo a Venezia e Padova, dove ha vinto Giovanni Manildo ma con uno scarto minimo tra lo 0,5 e l’1%», ha evidenziato Lorenzo Pregliasco di Youtrend, «Negli altri capoluoghi, anche in quelli amministrati dal centrosinistra, si è imposto Stefani, ad esempio a Vicenza dove il candidato del centrodestra si è imposto per 16 punti percentuali». 

Quanto alle province, Stefani totalizza un sette su sette. Solo nella Città metropolitana di Venezia la vittoria del centrodestra non è stata schiacciante.

Lega avanti a tutti

Dilagante la vittoria di Stefani, così come quella della lista della Lega Nord che si impone in 490 Comuni del Veneto. Agli altri, in entrambe le coalizioni, restano davvero le briciole: 43 a Fratelli d’Italia, 13 a Forza Italia, 7 al Pd, 4 all’Udc, 1 a Noi Moderati e 1 alla Liga. «Il risultato della Lega non è concentrato in un’area, il partito ha centrato quasi ovunque il sorpasso degli altri partiti», commenta Giovanni Forti, analista di Youtrend. 

Dalle urne è emerso come la Lega abbia superato i Fratelli di 19 punti percentuali. Il partito di Meloni prevale invece in alcuni Comuni della provincia di Belluno concentrati nelle Terre alte (+0,4% di vantaggio rispetto al Carroccio). Il risultato migliore per i Fratelli è quello conseguito a Lorenzago di Cadore, con un +48% per FdI. 

L’impatto delle preferenze

«Le preferenze sono uno dei motori del voto soprattutto alle regionali, tanto più con una affluenza bassa quando si fanno maggiormente sentire il voto strutturato e le preferenze personali», ha premesso Forti.

L’exploit è della lista Civiche Venete, della coalizione di Manildo. Ma quello che emerge è, come ha sottolineato il presidente di Youtrend Diamanti, «La forza anche a livello di lista e di traino delle preferenze dei partiti del centrodestra. Non c’è solo il voto di opinione, non c’è solo Zaia: tutte le liste del centrodestra hanno un traino importante dal voto di preferenza. Quindi c’è una qualità nella competitività delle liste che è oggettivamente impressionante».

Youtrend ha evidenziato anche la performance della lista Resistere Veneto del candidato Riccardo Szumski: «In genere queste sono liste piccole, trainate dal solo candidato. Invece Szumski ha ottenuto dati di preferenza non irrilevanti».

Le liste del centrosinistra, per contro, a parte la già citata Civiche Venete, ottengono dati di preferenza minori.

Il Movimento 5 Stelle

Quanto al Movimento 5 Stelle, quello in Veneto 2025 è il peggior risultato tra le 18 elezioni regionali in cui la corsa è stata in coalizione con il Pd. Per contro in Campania con Roberto Fico il risultato del M5s (9,1%) è stato il migliore nella storia delle regionali in coalizione.

L’analisi di Pregliasco: «Quando il Movimento 5 Stelle ha un proprio candidato presidente va meglio, quando è con il Pd ma senza un proprio candidato soffre».

L’analisi dei social

Marina Carone di Youtrend ha analizzato la campagna elettorale social, evidenziando come Manildo sia stato il candidato che ha presidiato maggiormente i social ma Stefani, pur con una minore attività, abbia ottenuto risultati di maggiore efficienza del canale digitale.

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