Revamping Italcementi, Naccarato spacca il fronte dei sindaci contrari
La linea ufficiale del Pd resta il no al progetto di ammodernamento degli impianti di Monselice. Una parte degli ex Ds però si smarca: salvare il lavoro. Il deputato Alessandro Naccarato critica gli ambientalisti. E si dissocia anche il consigliere regionale Mauro Bortoli. A Monselice, lo strappo si è aperto con l’astensione di Pietro Antonio Aldrigo sulla mozione del centrosinistra in votazione in Consiglio comunale

Alessandro Naccarato, deputato padovano del Pd
MONSELICE.
Il revamping Italcementi scuote la sinistra, a partire dai sindaci. Tra i 27 primi cittadini che hanno sottoscritto la richiesta di uno stop alla Via e l’appello al dialogo, ci sono infatti i sindaci di area Pd della zona, insieme ai colleghi degli altri schieramenti. Fuori dal coro, a livello locale, l’astensione di Pietro Antonio Aldrigo, più in alto l’intervento dell’onorevole Alessandro Naccarato. La linea votata dal partito è l’appoggio ai sindaci. A smarcarsi, però, è una parte degli ex Ds.
Il caso Naccarato.
Schierato decisamente pro-revamping, il parlamentare ha bacchettato gli ambientalisti. Una posizione però minoritaria. La linea ufficiale del Pd si riassume nell’appoggio all’iniziativa dei sindaci: posizione votata in una riunione della scorsa settimana. "Una riunione con parlamentari, consiglieri regionali e sindaci", rivela il senatore Giaretta. "E’ stata condivisa a larghissima maggioranza la posizione assunta dai sindaci, e questa mi risulta essere la linea del partito, e quindi anche la mia. Quello di Naccarato è un intervento personale. Ognuno di noi è libero di esprimere un’opinione, ma il territorio si è espresso con molta chiarezza". Toni simili usa l’onorevole Margherita Miotto: "Tutti sono per la difesa del lavoro, ma io non accetto l’idea di dover mettere in contrapposizione il lavoro con la salute. Dobbiamo ascoltare il territorio. Spero che si faccia questo tavolo al più presto". Con Naccarato, invece, il consigliere regionale Mauro Bortoli. "I lavoratori sono lasciati in totale solitudine, non è pensabile che diventiamo un partito che è contro i lavoratori e le organizzazioni sindacali. Io mi sono espresso a favore del revamping, per due motivi: primo, migliora le emissioni, secondo, stiamo desertificando i siti produttivi nel nostro territorio. E io non ho mai creduto che senza produzione ci possa essere sviluppo".
Il caso Aldrigo.
A Monselice, lo strappo si è aperto con l’astensione di Pietro Antonio Aldrigo nel voto di venerdì sera. Posizione isolata e personale, o espressione di un pezzo del partito? Sembra più il primo caso, visto che l’esecutivo del Pd ha sposato compattamente la mozione presentata e votata in Consiglio, e con essa la linea del capogruppo Rino Biscaro. Di sicuro non hanno dubbi l’ex Margherita e la componente giovanile del partito. Ad avere qualche mal di pancia, potrebbero essere gli ex Ds. Ma quella della 'vecchia guardia' Ds è una componente ormai piuttosto defilata. Un esempio è Carla Montelatici, vicina ad Aldrigo, che però sul tema del revamping preferisce non pronunciarsi, essendo indirettamente parte in causa per via del marito, la cui attività è notoriamente collegata ai cementifici. Dal canto suo, Aldrigo rivelerà oggi i motivi della sua astensione. "La mozione letta e approvata non l’avevo firmata, avevo firmato esclusivamente quella che aveva presentato il Pd" si limita a precisare.
Ma perché la sua posizione ha suscitato tanto scalpore? Il motivo è semplice. Fino a pochi giorni prima del voto, Aldrigo si era schierato contro il revamping. Tant’è che, con Miazzi e Nosarti, in commissione consigliare ambiente aveva espresso un parere negativo.
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