Roulotte bruciate, le lacrime della proprietaria: «In pochi minuti distrutti ricordi e il lavoro di una vita»
Parla Caterina Pavan, una vita tra Veneto ed Emilia Romagna come esercente dello spettacolo viaggiante. Sabato sera, 27 dicembre, il fuoco ha divorato cinque roulotte parcheggiate a Carpanedo di Albignasego. Si allontana l’ipotesi del dolo, la causa potrebbe essere stato un corto circuito generato dall’albero di Natale

«In una manciata di minuti ci siamo visti distruggere il lavoro di una vita, ma siamo stati travolti anche da tanta solidarietà che ci ha stupito e fatto bene al cuore in un momento così doloroso per noi».
Fa fatica a reggersi in piedi Caterina Pavan, un'esistenza intera in viaggio tra il Veneto e l'Emilia Romagna come esercente dello spettacolo viaggiante. Il dramma si è consumato nel tardo pomeriggio del 27 dicembre, quando un incendio ha distrutto cinque roulotte parcheggiate dal 24 novembre in un'area pubblica di via San Giorgio a Carpanedo di Albignasego.
Caterina, insieme al marito Guglielmo Pevarello e altre otto persone, si è vista il fuoco e la morte davanti agli occhi. «È successo tutto così velocemente», racconta, ancora visibilmente scossa. «Eravamo nelle nostre case mobili quando abbiamo sentito un forte odore di bruciato. Poi le fiamme hanno iniziato a divampare e non c'è stato più nulla da fare».
Secondo le prime ricostruzioni, all'origine della tragedia ci sarebbe una causa accidentale, con ogni probabilità un cortocircuito dell'albero di Natale che era acceso nella roulotte da cui si è innescata la scintilla. Le fiamme si sono propagate rapidamente, non lasciando scampo ai beni della famiglia.
«Nessuno si è fatto male, ma ora non abbiamo più nulla. Solo gli abiti che abbiamo addosso, tutto è andato distrutto», continua Caterina. «Documenti, ricordi, fotografie, oggetti a cui eravamo legati: tutto in cenere in pochi minuti».
La comunità locale, però, non ha tardato a mostrare il proprio sostegno: «Il parroco ci ha aperto le porte del patronato dove abbiamo trascorso la prima notte, mentre i residenti ci hanno portato abiti e alimenti. Non ci aspettavamo tanto calore umano», confessa con gli occhi lucidi. «Ci hanno portato vestiti, coperte, cibo. Persone che non conoscevamo si sono presentate per chiederci di cosa avessimo bisogno», aggiunge. «In un momento in cui abbiamo perso tutto, abbiamo scoperto quanto sia grande il cuore delle persone».
Nonostante il dolore per aver perso ogni cosa, la famiglia guarda al futuro con determinazione: «Dobbiamo ricostruirci tutto, un po' alla volta rimetteremo insieme i cocci», conclude Caterina. Le autorità locali hanno già attivato una raccolta fondi per aiutare le cinque famiglie a ricostruire quanto perduto nell'incendio, mentre continuano le indagini per accertare con precisione le cause del rogo.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova









