Sanità, Lanzarin smorza le polemiche: «Mappatura dei nei? Non cambia nulla»

L’assessora regionale: «Non è mai stato uno screening come gli altri. Stesse visite, cambia solo il codice. Prevenzione del melanoma resta una priorità»

Rocco Currado
Manuela Lanzarin
Manuela Lanzarin

Manuela Lanzarin, assessora regionale alla Sanità, sulla questione della mappatura dei nei si è alzato un gran polverone. Se l’aspettava?

«Mi stupisce, devo dire che non me l’aspettavo. Non mi interessa la polemica ferragostana, credo sia un polverone che non ha alcun senso».

Perché?

«Perché non è cambiato nulla. Forse c’è stata una comunicazione sbagliata ma non abbiamo tolto nulla che prima c’era. C’è solo un cambiamento nei codici previsti dal nuovo nomenclatore nazionale, che non riducono l’offerta né il controllo».

Allora perché la mappatura non è più un Lea?

«Partiamo dal presupposto che non è mai stata uno screening come gli altri. Nessuna chiamata diretta. Prima c’erano due diciture distinte: “visita dermatologica” e “visita dermatologica controllo nei”. Mentre ora c’è solo il codice “visita dermatologica”, ma nel quesito diagnostico il medico di medicina generale può specificare il “controllo nei”».

Quindi, concretamente, per i cittadini cosa cambia?

«Nulla. Qualora ritengano necessaria una visita dermatologica, perché magari vedono qualcosa di sospetto, vanno dal proprio medico e chiedono una visita. Ovviamente se lui ritiene, la prescrive».

La mappatura dei nei non è più prescrivibile, si farà solo privatamente: ecco cosa cambia
Mappatura dei nei

A chi contesta che con questa modifica viene meno la prevenzione del melanoma, come risponde?

«Che non è assolutamente così. Non viene sicuramente meno il concetto di controllo e di prevenzione. È chiaro che ci deve essere una trasversalità tra il cittadino che si accorge di un’anomalia e il suo medico di base».

Dobbiamo pure considerare che il melanoma della pelle è un tumore sempre più diffuso, secondo l’Airc.

«Infatti. Noi ne siamo consapevoli e con il Piano di Prevenzione regionale stiamo battendo molto su questo aspetto. Anche con l’informazione rispetto ai comportamenti che i cittadini devono adottare, come usare la crema solare, non esporsi troppo al sole in determinati orari».

Avete comunque ribadito che la decisione è nazionale, ma la Regione è obbligata ad applicare il nomenclatore nazionale?

«Sì, siamo obbligati ad applicare i codici di nomenclatore nazionale. Ma ripeto: non cambia quello che viene fatto oggi rispetto a ieri. Cambia solo la dicitura. Voglio tranquillizzare i cittadini».

Mi permetta un off topic: cosa pensa della scelta del ministro Schillaci di revocare il Nitag (il Gruppo consultivo nazionale sulle vaccinazioni), in seguito alle polemiche sui due membri considerati vicini al mondo no vax?

«Condivido la posizione della dottoressa Francesca Russo, direttrice del Dipartimento di Prevenzione della Regione Veneto, professionista nota e competente, che si è distinta nel periodo della pandemia di Covid. Quindi è giusta e apprezzo la decisione del ministro Schillaci».

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