Sparatoria al campo nomadi Arrestati 3 giovani per furto

I carabinieri li hanno inseguiti da Camposampiero, dove avevano compiuto un furto di rame alla Tresso, fino al campo nomadi di Mortise. Qui tre nomadi di 28, 15 e 17 anni, dopo aver abbandonato il furgone usato per trasportare la refurtiva, hanno tentato fuga. I militari non si sono arresi: prima hanno sparato in aria poi sono riusciti a bloccare i tre giovani
PADOVA.
Carabinieri impegnati nell’inseguimento di un furgone Ducato bianco con la refurtiva, da Camposampiero fino al campo nomadi di via Bassette a Mortise; spari in aria d’avvertimento, fuggi-fuggi con scene da film: fermati tre nomadi, il ventottenne Tony S., proprietario del furgone, e due fratelli minorenni, di 15 e 17 anni che stazionano in quella struttura.


Più complicata la cattura del maggiorenne, tallonato da quattro carabinieri in una corsa perdifiato con placcaggio finale non proprio da educande. Fatto avvenuto in pieno giorno, in quel campo che sta facendo venire la bile soprattutto ai negozianti del circondario destinatari di taccheggi, spaccate e furti vari.

Via con la cronaca. Domenica mattina inoltrata: i soliti ignoti fanno incetta di rame e ottone penetrando all’interno della ditta Tresso di via dell’Industria, a Camposampiero.


L’allarme è tempestivo. I carabinieri della locale stazione allertano i colleghi del radiomobile di Cittadella, impegnati in questi giorni in un servizio di pattugliamento sul territorio, mirato ad evitare spaccate e furti sulla falsariga degli episodi accaduti le ultime due settimane. Come l’assalto diurno ad un fornaio e ad un’azienda d’infissi, entrambi di Campodarsego. La mano sembra quella degli stessi zingari del raid di Camposampiero.


Ma torniamo in diretta. Una «gazzella» intercetta un furgone Ducato bianco sospetto, diretto verso Padova. Vengono mobilitate altre pattuglie, compreso l’ausilio di alcune autoradio della polizia. Un inseguimento arrembante lungo la Statale del Santo. Giunto all’altezza della tangenziale che costeggia via Bassette, il conducente esce dal furgone. Fanno altrettanto i due ragazzi nomadi, cercando scampo all’interno del campo, tra schiamazzi e grida di altri rom accorsi in loro aiuto. Scappa anche Tony S, mentre i carabinieri sparano in aria intimandogli l’alt. Alla fine, ma con grande fatica, riescono ad acciuffarlo.


Sulle modalità della cattura le versioni appaiono diverse. I carabinieri negano d’avere sparato. Le famiglie del campo sostengono invece d’aver udito il rumore degli spari. E sostengono che Tony S, è uscito ammaccato dopo l’incontro ravvicinato coi carabinieri. In ogni caso, l’Arma è riuscita nell’intento di dare una svolta positiva alle indagini. Ed oggi conferenza stampa con tutti i dettagli.


A Mortise, Ponte di Brenta, Vigonza, Campodarsego, Camposampiero ed altre località a ridosso della Statale del Santo i raid ladreschi sono all’ordine del giorno, tanto da indurre i residenti di via Madonna della Salute a scrivere una lettera al sindaco Zanonanto accusando i nomadi di via Bassette, il cui campo è divenuto una qual sorta di «porto franco», dove le stesse forze dell’ordine non possono compiere ordinari interventi preventivi, se non con l’impiego del Battaglione Carabinieri di Mestre ed il Reparto Mobile della Polizia.


Domenica 17 gennaio, i residenti hanno contato cinquanta tra auto e furgoni parcheggiati davanti al campo di via Bassette. E lì vicino, si nota un grande mucchio di guaine in plastica da cui sono stati prelevati, con tecnica del fuoco, i fili di rame, molto richiesti sul mercato. La tensione tra nomadi e residenti appare esplosiva.

Mentre gli operai sono in cassa integrazione, alcuni ragazzi vengono visti spendere centinaia di euro al video-poker, in un bar della zona.

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