Straziato da un treno a sedici anni

Travolto dal locale per Bassano vicino al passaggio a livello di Ca’ Onorai
CITTADELLA
. Straziato dal treno a 16 anni. Davide Bettanello ieri mattina ha fatto questa fine atroce, travolto dal convoglio 58.32 che arrivava da Cittadella ed era diretto a Bassano. Erano le 7.50, la tragedia all’altezza della frazione di Ca’ Onorai, dove Davide abitava. Un giallo. Sulla morte del sedicenne gli inquirenti sono al lavoro e vagliano più ipotesi, ma gli elementi sin qui raccolti convalidano la tesi del suicidio. Davide però non ha lasciato un biglietto, non ha mai detto nulla a nessuno. Al momento, dunque, manca ancora un tassello fondamentale per archiviare l’incidente ferroviario e definirlo un atto volontario. Manca cioè ancora la risposta a una domanda: perché?


Il rito della colazione. Davide frequentava la terza liceo scientifico al Tito Lucrezio Caro di Cittadella. Ieri mattina si è svegliato alle 7, come sempre. Si è preparato, ha fatto colazione con la mamma. Qualche parola: il giorno prima era andato a tagliarsi i capelli per presentarsi a scuola - tirato a puntino - per il consiglio di classe. Nessun accenno, tutto normale. La partenza. Davide prende la sua bici, una mountain bike, e parte. Lascia la casa di via Postumia di Levante, una delle abitazioni a schiera, color giallo, giusto davanti alle scuole elementari di Ca’ Onorai. Procede pedalando verso est, fino al passaggio a livello. A un certo punto, incrocia via Rossano e la imbocca, svoltando a sinistra, verso nord.


Gli ultimi metri. Via Rossano procede parallela alla ferrovia. Davide pedala poche centinaia di metri: a un certo punto, da via Rossano, sulla destra, inizia una strada sterrata, fango e ghiaia. Lui scende, corre verso i binari. Una volta arrivato, sistema la bici appoggiandola a un traliccio, si toglie lo zaino che contiene i libri, il diario, l’astuccio, il libretto scolastico. Guarda verso sud, nella direzione del convoglio che sta per passare. E rimane lì, attende il passaggio del treno. Questione di pochi minuti.


La fine. Sono le 7.50. Il convoglio 58.32 viaggia da Padova alla volta di Bassano del Grappa. Poco dopo il passaggio a livello di Ca’ Onorai, dai lati dei binari ci sono siepi, ramaglie. La visibilità, intorno, non è delle migliori. Ci si mimetizza facilmente. Proprio quando arriva il treno, Davide sbuca all’improvviso dal verde. Nell’attimo stesso in cui i due macchinisti lo vedono proiettato davanti alla motrice, è già troppo tardi per evitare l’impatto. Il treno frena, frena disperatamente. Fermandosi sulle rotaie 300 metri più avanti.


I testimoni. Il convoglio si arresta di fronte alla casa di Giuseppe Marchetti. «Ho sentito un lungo fischio, un rumore di frenata - racconta - mia moglie mi ha detto che aveva visto il treno fermo. Abbiamo pensato subito a un guasto, a volte capitano, e siamo usciti. La prima cosa che ho notato è stata quella bicicletta, appoggiata al traliccio». Poco più in là, un corpo senza vita. L’assessore Pio Luigino Campagnolo abita a Ca’ Onorai: «Ieri mattina ero nei paraggi, ho visto macchine incolonnate, è iniziato il passaparola, e sono stato raggiunto dalla tragedia. Ho un figlio della stessa età, avevano fatto il Grest insieme in parrocchia». I soccorsi. Immediatamente è scattato l’allarme. Sul posto si sono precipitati i sanitari del 118 dal pronto soccorso di Cittadella. Tutto inutile, il destino era già scritto. Il corpo di Davide è stato trasferito all’obitorio.


La notizia. I carabinieri hanno avvertito la scuola, che subito si è messa in contatto con don Matteo Ragazzo, il parroco di Ca’ Onorai, il parroco dei giovani. È stato il sacerdote a comunicare al padre di Davide, che si trovava a casa, la tragica fine del figlio. Le indagini. I rilievi sul posto sono stati effettuati dai carabinieri di Cittadella e dalla Polfer di Castelfranco (Treviso); al termine della ricognizione sul posto, è stata riaperta la linea ferroviaria, poco dopo le 11. Il magistrato non ha ancora dato il nulla osta alla sepoltura: in un primo frangente, si era sparsa la voce che si trattasse di un incidente. Ora quindi le forze dell’ordine vogliono approfondire, provare a capire.


Il funerale. La data delle esequie verrà fissata nel momento in cui la famiglia otterrà il nulla osta dal magistrato. Saranno comunque celebrate nella chiesa di Cà Onorai. Davide sarà poi sepolto ad Arsiè (Belluno).

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