“The Land of Venice” è il nuovo marchio per il turismo veneto

VENEZIA. Il marchio del turismo in Veneto si rifà il look e cambia motto. Addio al vecchio “Tra la terra e il cielo”, sostituito da “Veneto – The Land of Venice”, con il brand della città lagunare a fare da traino alle attrattive turistiche del territorio.
La novità è stata presentata ieri alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano dal presidente Luca Zaia e dall’assessore al turismo Federico Caner. L’impostazione grafica rimane invariata, a rinnovarsi è solo il “claim” (lo slogan) della holding Veneto, dove sono raggruppate le eccellenze del territorio: turismo, enogastronomia, produzione artigianale e agricola. Il motivo? Una scelta di comunicazione e marketing. Il Veneto, in sostanza, non è solo Venezia ma si identifica con la terra che circonda la città lagunare, attrazione turistica per eccellenza. Una terra che ospita le Dolomiti, il delta del Po, il litorale, i circuiti termali e il lago di Garda. E che attira oltre 70 milioni di visitatori l’anno, primato italiano. «Veneto è un riferimento geografico molto meno noto di Venezia – ha spiegato il governatore Zaia durante la presentazione – e quindi è un’operazione quasi scontata quella di partire dalla città lagunare per favorire l’individuazione, la conoscenza e quindi anche la promozione dell’intera nostra ricchezza di proposte. Stiamo parlando di un’industria, quella del turismo, che vale circa 17 miliardi di euro ed è la prima industria del nostro territorio». L’altra novità, rispetto al precedente, è l’inglesizzazione dello slogan. Una scelta che punta in modo chiaro a un’apertura verso i mercati internazionali: «Come dicono i gesuiti, con questo nuovo claim puntiamo a evangelizzare gli infedeli, più che a rassicurare i fedeli», il commento di Luca Zaia. Uno slogan italiano sarebbe ormai anacronistico dal momento che, secondo lo stesso presidente del Veneto, ormai i messaggi promozionali di tutto il mondo parlano la lingua d’oltremanica.
«C’era anche una proposta di declinare il motto in svariate lingue – ha rivelato Zaia – però abbiamo rinunciato subito: sarebbe assurdo scriverlo in giapponese, quando ormai l’inglese è conosciuto ovunque». Nel suo intervento, il governatore si è anche rivolto agli operatori turistici, affermando che va a loro il merito di un territorio sempre più aperto alla domanda di turismo proveniente dall’estero. Il tema del reciproco vantaggio tra Venezia e il suo entroterra è stato toccato anche dall’assessore regionale al turismo: «Il nuovo motto – ha dichiarato Caner – è la perfetta sintesi di questo obiettivo». Insomma, nonostante qualche tentennamento nei giorni scorsi da parte dei territori che non si riconoscono nella città di Venezia, bando al campanilismo: d’ora in avanti le Dolomiti saranno considerate le montagne della città lagunare. «E non solo per un fattore di vicinanza geografica – ha concluso l’assessore al turismo - ma anche perché si può davvero integrare l’offerta della città con quella della montagna e degli altri segmenti turistici veneti, con l’obiettivo anche di allungare i periodi di permanenza dei nostri ospiti».
Eugenio Pendolini
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