Tragedia sull’Antelao morti due scialpinisti

Sono precipitati per trecento metri mentre affrontavano la salita Erano membri del Soccorso alpino di Pieve e del Centro Cadore

CALALZO. Erano partiti prima dell’alba del primo maggio: l’entusiasmo della prima volta per il 28enne Alessandro Marengon e la voglia di mettersi ancora alla prova per il trentenne Enrico Frescura. Zaino in spalla, sci agganciati, ramponi, piccozze, corde: con tutto l’equipaggiamento per una salita sicura verso la cima dell’Antelao, passando per il canalone dell’Oppel, i due giovani del soccorso alpino si erano messi in marcia.

Alle 8 erano già vicini alla cresta. Tempismo perfetto. La meta era vicina. Avevano tutto il tempo per assaporare il momento della conquista di questa montagna, che è seconda per altezza soltanto alla Regina Marmolada, tanto da essere definita “Re”.

Un colosso di roccia piramidale, alto 3.264 metri, tagliato sul versante nord da una linea che punta dritta dalla cima alle pendici: il canale Oppel. Una delle vie di ghiaccio più belle delle Dolomiti, ma anche una delle più insidiose: mille metri tra pendii ripidi su neve, salti ghiacciati e tratti misti con spuntoni di roccia. Con una pendenza che non scende mai sotto i 60 gradi e che in alcuni punti più ripidi raggiunge i 90°. Lungo il canale non ci sono molte possibilità di assicurazione e il tipo di ambiente che si trova dipende molto dalle condizioni meteo del momento. Solo così si possono spiegare le tante tragedie che si sono registrate negli anni: dal 1999 al 2016 ben cinque gli incidenti mortali, cinque amanti della montagna che avevano perso la vita nel tentativo di provare emozioni uniche.

Un ambiente difficile, ostile, che Alessandro ed Enrico erano pronti ad affrontare. Qualcosa, però, è andato storto: cosa è difficile da dire, quando sei lassù può capitare di tutto. I due giovani sono scivolati rovinosamente verso valle. Un volo di almeno 300 metri che li ha portati via per sempre alla montagna, alla loro grande passione. La morte li ha colti là, tra le vette che loro tanto amavano. Ma questo, certo, non rende meno tragica e dolorosa la loro scomparsa. Il vuoto che lasciano nelle persone che li amano e in quelle che li hanno conosciuti è incolmabile.

Alessandro Marengon di Domegge, da pochi mesi trasferitosi a Farra d’Alpago, ed Enrico Frescura, residente a Domegge, si conoscevano da tanto tempo: il primo faceva parte del Soccorso alpino del Centro Cadore, il secondo di quello di Pieve di Cadore.

I due, esperti alpinisti, dopo aver lasciato l’auto di Enrico alla Capanna degli alpini in val d’Oten, si sono messi in marcia con le pelli ai piedi. Equipaggiati di tutto punto, avevano appena terminato la salita e si accingevano ad affrontare la parte conclusiva del Canale Oppel. Da qui sarebbero poi scesi a valle con gli sci ai piedi, quegli sci che sono stati ritrovati ancora appesi allo zaino di Alessandro.

Sul canale Oppel non ci sono appigli, bisogna crearseli man mano. E così, come solitamente si fa, i due ragazzi si sono legati l’uno all’altro. Ma poi l’imponderabile è accaduto: i due sono scivolati, fermandosi alcune centinaia di metri sullo sbocco sottostante.

A dare l’allarme, verso le 8.30, sono stati altri tre alpinisti che stavano risalendo il canale e che hanno visto i due precipitare. Immediata la chiamata al 118 che ha allertato anche i carabinieri di Pieve di Cadore. L’elicottero del Suem ha sorvolato la zona individuando i due giovani 300 metri più a valle.

Quando i soccorritori sono arrivati sul posto, però, per i due giovani non c’era più niente da fare. I corpi senza vita di Frescura e Marengon sono stati ricomposti, imbarellati, recuperati col verricello e trasportati fino al carro funebre che li ha condotti alla cella mortuaria di Pieve di Cadore, dove è stata allestita la camera ardente.

La notizia della loro tragica scomparsa è arrivata velocemente a Domegge. Il paese è rimasto ammutolito, incredulo, sotto shock. Sul posto della disgrazia sono arrivati anche i colleghi del Soccorso alpino che si sono stretti intorno alle famiglie dei due ragazzi. Domani ,alle 15, sarà celebrato il funerale congiunto dei due ragazzi.

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