Tremonti, nuove accuse

«Tangente da 2,4 milioni»: la Procura di Milano chiede l’autorizzazione a procedere
Giulio Tremonti in una foto di archivio ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Giulio Tremonti in una foto di archivio ANSA/ALESSANDRO DI MEO

MILANO. La procura di Milano ha chiesto l’autorizzazione a procedere contro Giulio Tremonti nell’ambito dell’inchiesta in cui l’ex ministro dell’Economia è indagato per una presunta tangente da 2,4 milioni di euro che sarebbe stata versata dalla holding di Stato al suo studio di tributarista, sotto forma di consulenza. La richiesta è stata inoltrata nei giorni scorsi alla giunta autorizzazioni del Senato, l’organismo di Palazzo Madama che dovrà valutare se sussistono i presupposti per continuare a indagare sull’attuale senatore di Gal, escludendo il «fumus persecutionis» nei confronti dell’ex ministro. I pm Roberto Pellicano e Giovanni Polizzi lo accusano di aver intascato una mazzetta da 2,4 milioni versata da Finmeccanica nel 2009, quando era ancora ministro dell’Economia nel quarto esecutivo guidato da Silvio Berlusconi. Una tangente, ipotizza la Procura, che sarebbe stata «mascherata» da parcella per una consulenza professionale commissionata da Finmeccanica allo studio di diritto tributario «Vitali Romagnoli Piccardi & Associati» fondato dallo stesso Tremonti che lo aveva tuttavia lasciato quando era diventato Ministro. Il settimanale L’Espresso, nel numero in edicola, dedica un ampio servizio al caso Tremonti.

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