Trenitalia cancella altre cinque “Frecce” per Milano e Roma

Il treno Freccia Rossa Italia oggi in partenza dalla stazione di Roma Termini.. FABIO CAMPANA/DC
Il treno Freccia Rossa Italia oggi in partenza dalla stazione di Roma Termini.. FABIO CAMPANA/DC

VENEZIA

Ancora tagli alle Frecce di Trenitalia che si spostano sulla direttiva Venezia-Padova-Roma e Venezia–Milano. In settimana prossima sarà il turno del secondo step. Ai sindacati è stato prannunciato anche un terzo step visto che la domanda sulle Frecce, in tutta la penisola, è calata drasticamente. Le decisioni prese dal governo, poi, sulle regioni rosse, arancione e giallo, sono state delle concause. A partire dai prossimi 8 e 9 novembre, Trenitalia ha annunciato di eliminare altre 5 treni veloci. Quindi, in tutto, dopo le 12 cancellazioni avvenute dal 3 e 4 novembre, sono 17 le Frecce che non ci saranno più. La prima cosa da notare è che, dalla prossima settimana, sparirà l’unico collegamento diretto che c’era tra Venezia, Padova e Torino, senza la necessità di trasbordare a Milano Centrale perché la città della “Madunina” veniva by-passata attraverso la fermata a Milano Garibaldi. I treni cancellati sono quelli delle 8,18 da Venezia, che passava da Padova alle 8,48 e quello delle 17,10 da Torino Porta Nuova. Non ci saranno, poi, più le Frecce per Milano delle 16,48 da Santa Lucia e da Milano per Padova e Venezia delle 15,45. Via anche la Freccia delle 7,26 per Roma che riparte da Padova alle 7,56. Anche Italo, di Ntv, ha tagliato i collegamenti tra Roma, Napoli e Padova e Venezia. Dal 10 novembre ci sarà un solo treno amaranto per la capitale, quello delle 14,05 da Santa Lucia, mentre al ritorno le possibilità sono solo due. Da Termini alle 8,55 e da Tiburtina alle 9,05 con il treno che arriva da Napoli Centrale.

Intanto, a partire da ieri, tutti i treni regionali viaggiano con la capienza che è scesa dall’80 al 50%. Per il momento viaggiano anche dopo le 22, ora in cui inizia il lockdown notturno. Un esempio per tutti. Il regionale Rock può e deve trasportare, al massimo, 400 e non più 800 viaggiatori. Il controllo della capienza spetta al capotreno, ma i sindacati chiedono un diverso sistema di verifica. In queste ultime settimane il trasporto regionale su rotaia ha avuto un calo del 30%. —



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