Trenitalia fa ripartire le Frecce, ma il Veneto resta tagliato fuori

Nessun collegamento veloce con Milano e Roma. Scatta la protesta, imprenditori e politici: "Questo è un vero scandalo"
Il treno Freccia Rossa Italia oggi in partenza dalla stazione di Roma Termini. FABIO CAMPANA/DC
Il treno Freccia Rossa Italia oggi in partenza dalla stazione di Roma Termini. FABIO CAMPANA/DC

VENEZIA. Il laborioso Nordest continua ad essere penalizzato nei collegamenti ferroviari anche nei tempi bui del Coronavirus. A partire da oggi le Frecce Rosse di Trenitalia che circolano nella Penisola passano da 8 a 12. In pratica, in coincidenza con l’inizio della Fase 2, sono state aggiunti due convogli ad alta velocità (a/r) sulla direttrice Torino-Milano–Bologna-Firenze-Roma-Napoli, più altre due su quella tra Milano e Napoli, sempre via Roma Termini.

Le altre Frecce rimaste in servizio sono sulle direttive Roma-Reggio Calabria, sulla Roma-Lecce e sulla linea Bolzano-Trento-Verona-Roma. Tra la sorpresa generale di tutti gli addetti ai lavori non è stato ripristinato alcun treno ad alta velocità che partiva da Venezia per Milano Centrale, via Padova-Vicenza, oppure diretta a Roma Termini e Napoli via Padova-Bologna.

In pratica chi oggi o nei prossimi giorni deve andare a Roma o a Milano o a Torino per motivi di lavoro o di salute (il nuovo decreto governativo lo consente) va in stazione, ma non trova al binario il treno veloce. Se si vuole andare a Milano, bisogna prima prendere un regionale veloce sino a Verona Porta Nuova e  successivamente un secondo regionale via Brescia e Treviglio.

Stesso calvario per chi deve andare a Roma. Prima si va con un interregionale sino a Bologna, via Ferrara, e solo alla stazione felsinea si può salire su una Freccia proveniente da Milano. Oppure da Venezia e da Padova si prende un regionale sino a Verona e si sale sulla Freccia proveniente da Bolzano.

In pratica il Veneto, per le Ferrovie dello Stato, resta una regione isolata. Ogni pomeriggio c’è solo un Italo di Ntv che parte da Mestre e non da Venezia Santa Lucia per Roma via Padova. «Un vero scandalo - sottolinea l’imprenditore Leonardo Antonio Cetera. - A questo punto devono farsi sentire tutta le associazioni economiche di categoria, a partire dalla Confindustria territoriale. Anche in tempi di coronavirus le Fs continuano a penalizzare il Nordest lasciando non collegate anche Udine e Trieste».

Scendono in campo anche i politici. Il parlamentare veneto Udc Antonio De Poli, questore del Senato, esige spiegazioni dal ministro dei Trasporti Paola De Micheli. «Al governo chiedo di intervenire su Trenitalia affinché si possano ristabilire anche le Frecce verso Padova e Venezia. Non si può lasciare fuori, soprattutto in un momento delicato come quello attuale, una regione che rappresenta uno dei motori produttivi di tutto il Paese. Si tratta, se confermata, di una decisione totalmente insensata e sbagliata. Chiedo al ministro di intervenire affinché Trenitalia faccia marcia indietro».

La stessa preoccupazione è manifestata da Luigi Tarzia, consigliere comunale a Padova eletto nella Lista Giordani. «A questo punto deve intervenire Zaia ». Intanto l’assessore veneto Berti già ieri ha comunicato che da lunedì i treni regionali in circolazione, dai 100 attuali, saliranno a quota 250. Ossia dall'attuale 25 per cento in servizio raggiungeranno il 54. Quindi saranno più che raddoppiati.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova