Uccise il padre a martellate, Mattarella grazia Finotello

Il giovane di Porto Viro era stato condannato a nove anni e quattro mesi di carcere per aver colpito mortalmente nel 2021 il padre, alcolizzato e violento anche nei confronti della  madre e del fratello, al culmine dell'ennesima lite

Gabriele Finotello aveva ucciso a martellate il papà Giovanni
Gabriele Finotello aveva ucciso a martellate il papà Giovanni

Il presidente Mattarella ha graziato Gabriele Finotello, il giovane di Porto Viro, in provincia di Rovigo,  oggi 34enne condannato a nove anni e quattro mesi di reclusione per il delitto di omicidio volontario del padre commesso nel febbraio del 2021.

Nel concedere la grazia che ha estinto l'intera pena residua da espiare (pari a quattro anni e tre mesi di reclusione) il capo dello Stato ha tenuto conto dei pareri favorevoli, formulati dal Procuratore Generale e dal Magistrato di sorveglianza, delle condizioni di salute del condannato e del particolare contesto in cui è maturato l'episodio delittuoso, caratterizzato da ripetuti atti di violenza e minaccia da parte della vittima nei confronti dei propri familiari.

Il delitto

Era il 22 febbraio 2021, un lunedì pomeriggio, quando dall'appartamento al primo piano di una viletta bifamiliare di Porto Viro, in provincia di Rovigo, partì una telefonata al 112: «Venite, venite, fate presto».

 A chiamare Gabriele Finotello, all'epoca operatore socio sanitario di 29 anni e un rapporto difficile con il padre Giovanni, preso a martellate al culmine dell'ennesima lite e morto poco dopo in ospedale. Condannato a nove anni e quattro mesi di reclusione per omicidio volontario, la Corte d'Assise riconobbe una parziale infermità al giovane che oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha graziato.

Giovanni Finotello, il padre
Giovanni Finotello, il padre

La decisione del Capo dello Stato, che ha estinto l'intera pena residua da espiare, pari a quattro anni e tre mesi di reclusione, ha tenuto conto dei pareri favorevoli, formulati dal Procuratore Generale e dal Magistrato di sorveglianza, delle condizioni di salute del condannato e del particolare contesto in cui è maturato l'episodio delittuoso, caratterizzato da ripetuti atti di violenza e minacce da parte della vittima anche nei confronti della madre Stefania, da cui si era separato, e del fratello Davide, di tre anni più giovane.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il giorno dell'omicidio, Gabriele - che non aveva rinunciato a far visita al genitore nonostante vivesse ormai in un'altra casa - trovò il padre ubriaco. I due cominciarono a litigare e il padre avrebbe ricordato al figlio le violenze passate. Parole che avrebbero scatenato la rabbia del giovane che, dopo aver preso a martellate il padre, tentò di soccorrerlo, chiamando il 112 e aspettando i carabinieri in casa. 

Gli altri graziati da Mattarella

Le altre tre persone interessate dal provvedimento di clemenza, oltre a Gabriele Finotello, sono:

Massimo Zen, nato nel 1971, condannato alla pena di nove anni e sei mesi i delitti di omicidio volontario. Uccise con un colpo di pistola un ladro che stava fuggendo in auto con due complici dopo un colpo.

Mattarella concede la grazia all’ex guardia giurata Zen
Massimo Zen con la moglie Franca Berto

Patrizia Attinà, nata nel 1972, condannata alla pena complessiva di due anni, otto mesi e venti giorni di reclusione per i reati di furto e estorsione.

Ancuta Strimbu, nata nel 1986, condannata alla pena di nove anni, sette mesi e diciassette giorni di reclusione per i delitti di estorsione e di violazione della disciplina in tema di sostanze stupefacenti.

 

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