Un addio commosso al professor Basso, straordinario medico e grande uomo

PADOVA. Il dolore per la scomparsa del professor Giuseppe Basso, l'angelo dei bimbi malati di tumore, è di tutti. Lo piangono i genitori di quei piccoli salvati dalla professionalità e dall'umanità dell'ex direttore dell'Oncoematologia pediatrica di Padova e anche di quelli che non ce l'hanno fatta nonostante lui e la sua équipe si siano prodigati all'infinito.
Lo piangono i colleghi serbando nel cuore il ricordo dei tanti insegnamenti ricevuti. Lo piange il mondo dell'Università sapendo che non potrà più contare su "quello scienziato e medico di valore" con cui in molti hanno condiviso strada e passione.
Lo piange il mondo della politica riconoscendogli "straordinarie capacità cliniche" accompagnate a una grande umanità. Ed è un grazie collettivo per quanto ha fatto e per la preziosa eredità lasciata costruita con il suo grande lavoro e la profonda passione.
Se n'è andato nelle ore successive alla Giornata internazionale del tumore pediatrico celebrata il 15 febbraio, un ultimo, messaggio, quasi a voler dire che lui, l'angelo dei piccoli malati di tumore, non li avrebbe abbandonati nel momento del bisogno.
Ecco alcuni dei messaggi di cordoglio per l'angelo dei bimbi malati di tumore.
La presidente del Senato
«Oggi piangiamo la scomparsa del professor Giuseppe Basso, una eccellenza assoluta della professione medica», dichiara la presidente del Senato, la padovana Elisabetta Casellati, «Per Giuseppe Basso la ricerca scientifica e la pratica clinica erano una missione umanitaria al servizio dei più fragili, una lotta personale al fianco dei suoi pazienti. Con il suo sorriso, con la sua ironia, ha saputo accompagnare anche nelle fasi più difficili della malattia i tanti giovanissimi che in lui hanno trovato una speranza. Desidero unire il mio abbraccio ideale a quello dei tanti bambini, ora adulti, che grazie a lui hanno superato la prova più difficile, quella per la vita, e che lo ricorderanno sempre con affetto e riconoscenza».
Il governatore veneto
“Il Covid ci ha portato via la stella cometa delle cure per i bambini malati di tumore. Con Giuseppe Basso, la sanità veneta perde non solo un grande clinico, ma anche una persona incomparabile per le qualità sul piano umano, che ho avuto la fortuna di conoscere molto bene", dichiara commosso il presidente Luca Zaia. Lo stimavamo per le straordinarie capacità cliniche e gli volevamo bene per quel tocco di umanità che ha sempre messo nell’affrontare ognuno dei suoi casi, sia verso i piccoli malati che verso le loro famiglie. Non lo dimenticheremo e, anzi, mi auguro che i più giovani che intraprendono questa difficilissima specializzazione, lo considerino un esempio da seguire senza indugi. Giuseppe Basso, con il suo appassionato lavoro, ha salvato migliaia di giovani vite. I bimbi per i quali non è riuscito a fare il miracolo, ora lo accolgono in Paradiso”.
Il rettore dell'Università di Padova
"Il Covid-19 ha portato via oggi, 16 febbario, Beppe Basso, per molti anni pediatra oncologo del nostro Ateneo", afferma Rosario Rizzuto, rettore dell’Università di Padova, "Scienziato di valore e medico appassionato, il professor Basso con competenza e determinazione ha applicato i progressi della scienza alla cura dei giovanissimi pazienti, che nei momenti difficili della malattia in lui hanno trovato le terapie più efficaci e un sorriso amico. Intelligente, critico, ironico, mai banale, di lui ricordo tante discussioni accese, animate dalla comune passione per la scienza e da una profonda stima reciproca. Mancherà a tutti noi. A nome di tutto l’Ateneo esprimo ai familiari il dolore e l’affetto della nostra comunità".
Il sindaco di Padova
"Sono profondamente addolorato per la morte del professor Giuseppe Basso che ho conosciuto e apprezzato non solo per le sue indiscutibili qualità professionali, ma anche per la sua umanità ed empatia che, giustamente, lo hanno reso uno dei medici più amati di tutta la regione", lo ricorda il sindaco di Padova, Sergio Giordani, "Sia pure in pensione, continuava a battersi per aiutare i “suoi” bambini e ragazzi, ricoverati nella Clinica di Oncoematologia Pediatrica, della quale è stato a lungo direttore. E non possiamo dimenticare il suo impegno come presidente dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza. Una vita dedicata alla cura e al sostegno dei pazienti più piccoli e fragili che non doveva finire così presto. Ho sperato, come tutti qui a Padova, che riuscisse a superare questa durissima malattia e mi tenevo costantemente informato sulle sue condizioni. Purtroppo questa mattina mi ha raggiunto questa bruttissima notizia. Rivolgo ai suoi familiari un sincero pensiero di vicinanza a nome mio e di tutta la città. Grazie per quanto ha fatto, e per l’uomo e medico che è stato".
Il senatore
"Padova, il Veneto e l'Italia tutta piangono per la scomparsa del professor Giuseppe Basso, ex direttore della clinica di Oncoematologia pediatrica di Padova", afferma il senatore dell'Udc, Antonio De Poli, "Una carriera dedicata alla medicina, alla ricerca scientifica e alla lotta contro i tumori. La sua storia umana e professionale è legata ai bambini: a loro ha dedicato la sua vita. Esprimo le mie più sentite condoglianze alla moglie, al figlio Ludovico, agli amici e colleghi del professore. Ricordo quando disse in piena pandemia, rivolgendo il proprio pensiero ai bambini: 'Salviamoli dal lockdown, sono quelli che più di tutti soffrono la mancanza di socialità'. Con la scomparsa del prof. Basso, la nostra comunità perde un uomo sensibile e intelligente, che ha donato la propria professionalità e il proprio sapere, generosamente, per il bene degli altri. Ci mancherà. Addio, Professore".
Il vicepredidente della Provincia di Padova
"La sua umanità sconfinata e la sua professionalità", ne è sicuro Vincenzo Gottardo, vicepresidente della Provincia di Padova, "mancheranno a tanti, soprattutto ai bambini e agli adolescenti di Padova e d'italia che ha curato. Un abbraccio alla moglie del profess Stefania e a Lodovico".
Il mondo accademico
«Scompare una persona che ha segnato una nuova strada nella cura delle malattie dei bambini, che credeva fermamente nella ricerca per lo sviluppo di nuove terapie», dice il prof Stefano Merigliano, presidente della Scuola di Medicina dell'Università di Padova, «Ha portato l’oncoematologia a essere un punto di riferimento a livello mondiale, tanto che, quando è andato in quiescenza pochi anni fa, a sostituirlo alla guida della Clinica è arrivata da Harvard da professoressa Alessandra Biffi. Un uomo spigoloso, tutto d’un pezzo, ma tanto era rigido nell’attività di ricerca quanto era dolce con i bambini che curava; parlava in maniera cruda ma umana, non toglieva mai la speranza. Rigore scientifico e umanità sono i suoi tratti indimenticabili.»
Così il collega e amico prof Giorgio Perilongo, Direttore del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino dell’Università di Padova: «Giuseppe Basso ha creato un laboratorio per la diagnostica delle leucemie del bambino che è stato ed è tutt’ora punto di riferimento nazionale ed europeo. La sua eredità nell’ambito della ricerca e della diagnosi in ambito emato-oncologico è inestimabile, particolarmente per quanto riguarda le leucemie infantili. E non è certo una esagerazione affermare che ha contribuito in maniera significativa a migliorare la prognosi dei bambini affetti da leucemia linfatica acuta.
Basso faceva parte di una generazione nata subito dopo quella di coloro che hanno fondato la pediatria padovana e che ha vissuto con orgoglio, determinazione, caparbietà e senso sociale ed etico la specificità pediatrica, contribuendo a creare la realtà attuale del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino.
Aveva certamente un carattere forte, a volte contradditorio, ma onesto e chiaro, che lo rendeva sempre un interlocutore sicuro. Ci sono stati naturali momenti di tensione e competizione all’interno del Dipartimento, che tuttavia grazie anche alla sua statura di Uomo, si riuscivano poi a compattare in unità e quindi a risolvere con l’obiettivo comune della ricerca e della cura.
Per noi, ancora in attività, viene a mancare uno stimato collega e un amico leale. Il patrimonio di ricercatori che ha formato e il laboratorio di oncoematologia pediatrica sono senza dubbio i pilastri della ricerca pediatrica a Padova».
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