Un esercito di avvocati arrivati da tutt’Italia nell’aula bunker mestrina
L’inchiesta Camaelonte, ora alla resa dei conti processuale, ha mobilitato un esercito di avvocati, dal Veneto, dall’Emilia, dalla Calabria e da Roma. Dal foro di Padova Ernesto De Toni, Piero Someda, Massimo Malipiero, Stefano Malfatti, Fabio Calderone, Giovanni Gentilini, Francesco Rondello e Daniela Papalia; dal foro di Treviso Fabio Crea, Domenico Riposati e Carlo Cianci; da Venezia Giorgio Pietramala, Mauro Cravotta, Renzo Fogliata, Stefano Marrone e l’avvocatura dello Stato. È di Bologna l’avvocato Roberto Filocamo; arriva da Roma l’avvocato Luigi Li Gotti, un pezzo di storia dei processi che hanno per protagonista la criminalità mafiosa. Calabrese di nascita, romano d’adozione, è il difensore del pentito Giuseppe Pino Giglio. Ma ha accompagnato nel percorso di collaborazione altri pentiti, Tommaso Buscetta, Totuccio Contorno, Giovanni Brusca, Francesco Marino Mannoia e Gaspare Mutolo. Ha tutelato anche la famiglia del commissario Calabresi e del maresciallo Oreste Leonardi, della scorta di Aldo Moro. —
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