Venezia, niente asilo comunale per i bimbi con genitori No vax

/ Venezia
Il Comune ha deciso. Da questa mattina, i bambini che saranno accompagnati all’asilo nido da genitori privi del Green pass non saranno ammessi a scuola. Mentre all’infanzia, per non fare discriminazioni, a partire da lunedì le mamme e i papà resteranno fuori tutti, siano essi muniti o sprovvisti del certificato.
«Sappiamo che il bambino non ha colpe per la scelta del genitore, noi stiamo applicando una norma nazionale che è stata calata dall’alto. Non è colpa del Comune» spiega l’assessore alle politiche educative Laura Besio. Certo è che, stante il divieto di entrare a scuola senza certificazione verde, il Comune di Venezia è l’unico in Italia ad aver dato questa applicazione alla norma, tenendo alla porta non soltanto le mamme e i papà non vaccinati e non “tamponati” , ma anche i loro figli, subordinando la possibilità di frequentare il nido al possesso del Green pass da parte dei genitori.
Ma l’assessora si smarca dalle critiche di questo tenore: «Non c’è l’obbligo vaccinale e noi non stiamo dicendo ai genitori che si devono vaccinare. Il non possedere il Green pass è una scelta rispettabilissima e noi non lasciamo nessuno alla porta, ma l’accoglienza viene fatta esibendo il Green pass, lo dice un decreto».
E chi è senza Green pass? Tutti fuori: i genitori e i figli. «Stanno facendo pagare a bambini piccolissimi, che non sanno ancora parlare, le scelte, comunque sbagliatissime, dei loro genitori» tuona Monica Sambo, capogruppo Pd in Consiglio comunale. Mentre il segretario di Cgil Fp Daniele Giordano, nel ribadire l’incostituzionalità di privare i bambini del diritto all’istruzione, sollecita l’intervento del garante dell’infanzia e del prefetto Zappalorto: «È inammissibile che per la sola ragione di non voler potenziare gli organici del personale educativo e ausiliario si corra il rischio di perdere 200-300 bambini nelle nostre scuole» tuona il sindacalista, trovando una sponda in Sambo, che a sua volta punta il dito contro la carenza di personale.
Anche perché la scelta degli asili privati è stata di segno opposto: accoglieranno tutti. Ma Besio nega che il problema risieda nella scarsità di organico: «Non c’entra proprio nulla. Parliamo di bambini anche di pochi mesi, accoglierli con il nostro personale sarebbe impossibile, soprattutto in inverno, con il freddo e la pioggia. Dobbiamo ragionare pensando a tutto l’anno scolastico, non solo ai primi giorni. Comunque queste non sono necessariamente soluzioni definitive». Nelle scuole per l’infanzia, invece, dalla settimana prossima tutti i genitori resteranno alla porta, siano essi provvisti o privi del Green pass. E si procederà con gli ingressi scaglionati. «Altra scelta che rischia di produrre grossi problemi ai genitori, specialmente a coloro che lavorano» commenta Giordano, chiedendo la convocazione urgente di un tavolo, minacciando altrimenti di indire lo stato di agitazione. Ma gli animi sono caldi anche tra i genitori. Negli asili, tra coloro che non possiedono la certificazione verde. Mentre nelle scuole per l’infanzia sono tutti sul piede di guerra, soprattutto i papà e le mamme che, pur vaccinati, saranno costretti a salutare i loro bimbi fuori da scuola.
«Li sgraviamo dall’incombenza dell’accoglienza e dell’esibizione del Green pass» risponde ancora Besio, aggiungendo che «controllare i certificati di tutti i genitori potrebbe comportare attese fino a un’ora e mezza, nelle scuole più popolose, con inevitabili assembramenti». Da immaginare allora che le lunghe attese paventate saranno quotidianità all’esterno degli asili, dove i Green pass continueranno a essere controllati. Con l’aggiunta magari delle proteste, per i rifiuti. Considerando le fitte liste d’attesa per essere ammessi al nido, i bambini respinti rischiano il posto? Risponde Besio: «È possibile che un genitore un giorno non abbia il certificato e il giorno dopo ce l’abbia, dovremo valutare situazione per situazione. Intanto queste sono le prime indicazioni». —
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