Venezia, la stroke unit dell’Usl 3 eccellenza internazionale nella cura dell’ictus

Un risultato storico: è la prima e unica realtà in Italia a ottenere il prestigioso riconoscimento canadese per il trattamento dei pazienti

Maria Ducoli
La piastra angiografica dell'Angelo, cuore pulsante della rete
La piastra angiografica dell'Angelo, cuore pulsante della rete

La sanità veneziana mette a segno un colpo da primato. La rete stroke dell’Usl 3 Serenissima – il sistema che corre contro il tempo quando qualcuno viene colpito da ictus – ha ottenuto la certificazione di eccellenza di Accreditation Canada, uno dei massimi organismi internazionali in materia di qualità sanitaria. Un risultato storico: è la prima rete dell’ictus in Italia a conquistarla.

La rete al setaccio

«Negli ultimi quattro anni i valutatori hanno passato al setaccio ogni dettaglio del nostro lavoro», racconta il direttore sanitario Giovanni Carretta, «dalla chiamata al 118 all’arrivo in ospedale, dalle terapie urgenti alla comunicazione con i familiari, fino alla riabilitazione. Nelle scorse settimane, poi, i certificatori hanno intervistato, nei tre ospedali della rete stroke dell’Usl 3, cioè Mestre, Venezia e Mirano, sia gli operatori delle diverse équipe specialistiche coinvolte, sia i pazienti, familiari, medici di famiglia, associazioni di riferimento, ospedali accreditati, cioè coloro che, dall’esterno, sono coinvolti nel complesso impegno della rete dell’ictus. Ne è uscita una conferma importante: i nostri pazienti ricevono cure tempestive e di altissimo livello».

Una squadra che fa scuola

Il programma di accreditamento, partito nel 2021, ha coinvolto decine di professionisti: neurologi, urgentisti, neuroradiologi, anestesisti, fisiatri, farmacisti, tecnici, ingegneri clinici. Una macchina complessa che però si muove in modo coordinato grazie a un modello organizzativo preciso: l’Hub & Spoke, che garantisce cure rapide e uniformi da qualsiasi punto del territorio. «Il confronto degli operatori dell’Usl 3 Serenissima con i valutatori è stato preziosissimo», sottolinea il Direttore Generale Edgardo Contato, «perché ha consentito di evidenziare i punti di forza distintivi della rete dell'ictus aziendale, tra i quali spicca il modello organizzativo Hub e Spoke a garanzia dell’equità di accesso ai servizi da qualsiasi punto del territorio aziendale. E ci riempie di orgoglio constatare che l’eccellenza dei nostri servizi e delle prestazioni offerte in questo settore dalla nostra Usl 3 è stata considerata così distintiva da risultare esemplare anche per altre realtà sanitarie regionali ed extra-regionali».

Un riconoscimento che vale oro

Accreditation Canada non concede facilmente il suo marchio d’eccellenza: il percorso è lungo, rigoroso e verificato da esperti internazionali, in collaborazione con la Heart and Stroke Foundation. Le organizzazioni che lo ottengono vengono riconosciute come leader in una patologia altamente tempo-dipendente, dove ogni minuto può cambiare il destino di una persona. E ora, tra queste eccellenze, c’è anche Venezia.

I numeri

Ogni anno, i pazienti colpiti da ictus e presi in carico sono 1600. Una corsa contro il tempo, dal momento in cui le complicanze cliniche aumentano man mano che si ritarda l’intervento di cura. Intervento che viene garantito da un’équipe multidisciplinare, con possibilità di trattamento tramite trombolisi sistemica, trombectomia meccanica, stenting ed embolizzazioni, in collaborazione con il reparto di Neuroradiologia.

 

Le buone prassi

L’Usl, con la Conferenza dei Sindaci, ha diffuso una campagna informativa per la prevenzione e gestione dell’ictus. «Agisci in fretta, l’ictus non aspetta», lo slogan scelto per arrivare ai cittadini. Asimmetria del volto, difficoltà a parlare o capire ciò che viene detto, perdita di coscienza o un forte mal di testa, difficoltà visive da un occhio, debolezza di un braccio o di una gamba, perdita di equilibrio: tutti i campanelli d’allarme da non sottovalutare.

 

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