Vtp, Mion vuole dimettersi L’addio dopo solo due anni

VENEZIA. Il presidente di Venezia Terminal Passeggeri S.p.A Gianni Mion vuole dimettersi. Ad oggi non sono ancora state formalizzate le dimissioni, l’occasione sarà la prossima assemblea degli azionisti di Vtp in programma nella seconda metà di aprile. Da qualche tempo il manager padovano, dopo una lunga carriera in Edizione (la holding della famiglia Benetton), ha manifestato agli azionisti l’intenzione di lasciare la poltrona di presidente della società che gestisce il terminal crociere veneziano. Era stato nominato presidente due anni fa, a maggio del 2017, sostituendo l’avvocato Sandro Trevisanato dopo 15 anni al “timone”.
Fondata nel 1997 dall’Autorità Portuale lagunare la società Venezia Terminal Passeggeri S.p.A (VTP S.p.A.) gestisce 10 terminal multifunzionali, 1 deposito per provviste di bordo, 6 parcheggi e 7 banchine nelle aree di Marittima, San Basilio e Riva dei Sette Martiri, fornendo vari servizi a tutte le navi (crociere, aliscafi, catamarani) ospiti dello scalo lagunare. La compagine societaria di Vtp è costituita da APVS S.r.l. (53%), Finpax S.r.l (22,18%), Save (22,18%) e Camera di Commercio Venezia Rovigo (2,64%).
Al socio di maggioranza la Regione Veneto, attraverso Veneto Sviluppo in Apvs, il compito di trovare il sostituto di Mion. Tra il 1997 e il 2017 Vtp ha investito oltre 70 milioni di euro per migliorare l’efficienza delle strutture portuali, ridurre l’impatto delle attività sull’ambiente e migliorare il comfort e la sicurezza dei viaggiatori. Gli ultimi dati disponibili di Vtp sono quelli della presidenza Trevisanato, che ha approvato il bilancio di esercizio al 31 maggio 2017, confermando un fatturato che si è assestato a 33,66 milioni di euro, in sostanziale allineamento rispetto ai 33,73 milioni di euro dell’anno precedente. Il terminal in un dodicennio è passato rispettivamente da 500mila a quasi 2 milioni di passeggeri e da 6 a 35 milioni di euro di fatturato del 2013, diventando primo Home Port del Mediterraneo. L’utile netto di VTP si è attestato a 3,86 milioni di euro, con una crescita del 22% rispetto al precedente esercizio (3,166 milioni).
Tra le diverse cariche, Gianni Mion siede come indipendente nel cda del maggiore player al mondo dell’occhialeria, nato dalla recente fusione tra Essilor e Luxottica. E fa parte del Comitato Nomine e Remunerazione, composto da quattro membri, che avrà il compito di individuare il nuovo amministratore delegato del colosso italo-francese da oltre 16 miliardi di fatturato. La situazione a Parigi però non è delle più semplici da districare. Leonardo Del Vecchio, primo azionista della conglomerata italo-francese con il 31%, punta su Francesco Milleri, già numero 1 di Luxottica in Italia. Ma ai francesi questa nomina non piace e la soluzione appare ancora lontana. —
Nicola Brillo
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