Zaia: «Pedemontana vale 1,5 punti di Pil»
dall'inviato Albino Salmaso
Breganze. La Pedemontana che vale 1,5 punti di Pil veneto ma costa 2,4 miliardi, forse 3 con l’Iva? «Non siamo la banda Bassotti che copre di cemento il territorio e nasconde i rifiuti, ai quei 95 chilometri da Montecchio a Spresiano bisogna aggiungerne altri 68 con le tangenziali e i raccordi nei 36 comuni. E poi guardatelo: questo vi pare un nastro d’asfalto? No, è un capolavoro», dice Luca Zaia mentre sale con Salvini e Dogliani sul pullman per il tour sui primi 7 chilometri da Breganze a Thiene.
La Pedemontana è un’immensa galleria scavata 6 metri sotto terra con i muri dipinti di beige, 753 telecamere e lampade led, l’asfalto fonoassorbente da gran premio di F1 e le rifiniture in alluminio. Ci manca solo il marmo al casello, con i banchetti che vendono ciliegie e asparagi. Peccato che per ripagare quei 2,4 miliardi che potrebbero diventare 12 o 13 con i canoni di concessione spalmati in 39 anni, si sborseranno dei pedaggi nettamente superiori a quelli della A4 Venezia-Milano e della A31 Valdastico. Nessuno osa evocare il fantasma della “Brebemi” e Salvini promette che arriverà con la sua “500” a scorazzare nei caselli per incrementare i pedaggi. «Non prendetevela con me, che fui l’unico nel 2001 a votare la proposta del ministro Nerio Nesi che propose un’autostrada pagata con i soldi dello Stato. Tutti i sindaci dissero di no e si cambiò progetto: la Pedemontana ve l’ho fatta io con la forza della volontà. Se ne parla dal 1990, ora ci siamo: dopo il primo casello verrà aperto il secondo tratto fino a Bassano», dice Zaia che vince la gara dell’applausometro con Salvini, che però pareggia il conto con i selfie e la foto di gruppo con i gilet arancioni.
Luca Zaia in Veneto non ha rivali. I 5 Stelle sono stati umiliati al 9 per cento e il governatore si toglie i “sassolini dalle scarpe” davanti ai ministri Stefani e Fontana. L’incursione del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, due giorni prima del voto, non l’ha digerita. «Siamo riusciti a rianimare un cadavere eccellente, che non aveva futuro: c’era il rischio di ripetere una nuova Salerno-Reggio Calabria. Il 98% degli espropriati è stato ristorato e vi invito a utilizzare la Pedemontana perché la Regione incasserà i pedaggi, unico caso in Italia: noi invece pagheremo 153 milioni per 39 anni alla Sis. Non ho la sfera di cristallo, 27 mila veicoli al giorno sono la stima ufficiale, il punto di equilibrio». Poi parte l’attacco al M5S e ai comitati popolari Covepa. «Tutto posso tollerare, ma non che ci dipingano come la banda Bassotti che fa lievitare i costi della Pedemontana da 1,4 a 2,3 miliardi. Sono stati i sindaci a chiedere che il 70% del tracciato finisse in trincea. E non siamo nemmeno dei criminali che di notte vanno a nascondere i rifiuti nei cantieri», dice Zaia che bacchetta Costa.
A Montecchio e a Trissino le famiglie sono provate dall’emergenza Pfas nel sangue, in Veneto ci sono 485 discariche abusive dieci delle quali sul tracciato della Pedemontana: «La Sis sta bonificando il territorio, a Montecchio abbiamo intercettato una cava di 4.600 metri cubi, con i rifiuti nascosti 60 anni fa, quando realizzarono la A4. Non vogliamo coprire di colate di cemento la campagna del Veneto, ma nel 2020 Treviso sarà collegata con la A4 a Montecchio in 40 minuti e in un quarto d’ora da Bassano si entrerà sulla Valdastico». Da Roma arrivano le scuse del ministro Costa: «Con Zaia ci siamo chiariti».
Pace fatta. Ma il governo durerà? —
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