L’ipotermia e i veleni dell’antigelo, ecco i rischi della stagione fredda per cani e gatti
L’inverno racchiude una serie di insidie per cani e gatti. Queste si fanno ancora più pesanti con l’avanzare dell’età

L’inverno nasconde insidie spesso sottovalutate per i nostri amici a quattro zampe. Sebbene molti credano che la pelliccia sia una difesa sufficiente, cani e gatti, specialmente quelli domestici, anziani o malati, sono vulnerabili a una serie di pericoli della stagione fredda. Ignorare i rischi non è solo negligente, ma può avere conseguenze fatali.
Ipotermia e congelamento
Il rischio più ovvio, ma anche il più grave, è l’ipotermia, ovvero l’abbassamento della temperatura corporea al di sotto della norma (38,3– 39,2 gradi circa). Contrariamente a quanto si pensa, non sono solo i climi estremi a causarla; può accadere in ambienti umidi, ventosi, o se l’animale è bagnato e lasciato fuori.
Nelle fasi iniziali, l’animale manifesta forti brividi e cerca di rannicchiarsi. Se l’ipotermia progredisce, i brividi cessano: un segnale gravissimo, poiché l’organismo ha esaurito le energie per scaldarsi. Subentrano letargia, debolezza, respiro e battito cardiaco rallentati, e le estremità (orecchie, naso, zampe) diventano gelide al tatto.
Le gengive possono apparire pallide o cianotiche. Il congelamento colpisce le estremità, soprattutto quando la temperatura scende sotto lo zero. I tessuti congelati appaiono bianchi o grigiastri e non vanno strofinati.
La sospetta ipotermia grave (temperatura sotto i 35 gradi) è un’emergenza che va gestita con il veterinario. L’animale va avvolto subito in coperte calde, ma non va applicato calore diretto (come borse dell’acqua bollente) che potrebbe causare shock.
Il Veleno Silenzioso
Uno dei pericoli più insidiosi dell’inverno è il glicole etilenico, il componente principale della maggior parte dei liquidi antigelo per auto. Questa sostanza ha un sapore dolce che la rende estremamente appetibile.
Basta una quantità minima per risultare letale: due cucchiai per un cane di taglia media e persino due cucchiaini per un gatto possono provocare un avvelenamento grave e spesso fatale, causando insufficienza renale acuta. L’ingestione accidentale avviene spesso quando il liquido fuoriesce dalle auto o viene lasciato incustodito in garage e vialetti.
I sintomi iniziali (entro 30 minuti) assomigliano a un’ubriachezza: l’animale barcolla, vomita e sembra debole. Successivamente, entra nella fase di insufficienza renale, con forte inappetenza, letargia e, nelle fasi finali, convulsioni e coma. Se si sospetta l’ingestione di antigelo, la velocità è cruciale. Intervenire entro le prime 5 ore offre maggiori possibilità di successo.
Sale e Ghiaccio
Le passeggiate invernali, seppur necessarie, espongono le zampe a un mix micidiale: ghiaccio, neve e sale antighiaccio. Quest’ultimo è corrosivo e irrita i cuscinetti, causando dermatiti, screpolature e dolore. Inoltre, i cani tendono a leccarsi le zampe per pulirle, ingerendo così il sale e le sostanze chimiche, con conseguenti disturbi gastrointestinali.
Ghiaccio e neve possono portare a congelamento locale o alla formazione di “palle” di ghiaccio e neve tra i polpastrelli, causando fastidio e microlesioni. Per prevenirli, applicare un balsamo protettivo specifico (a base di cera o vaselina veterinaria) sui polpastrelli prima di ogni uscita. Al rientro, lavare e asciugare subito le zampe per rimuovere sale e ghiaccio. Sfoltire il pelo tra le dita per evitare l’accumulo di neve.
Il Peso degli Anni
Il freddo e l’umidità sono pessimi amici delle articolazioni. Animali anziani o con patologie come l’artrite o l’artrosi vedono un peggioramento dei sintomi in inverno. Inoltre, il clima rigido e gli sbalzi di temperatura aumentano la suscettibilità alle malattie respiratorie, come raffreddore, tosse dei canili o, nei casi più gravi, bronchiti e polmoniti, specialmente in soggetti giovani o immunodepressi.
Importante quindi assicurare sempre un riparo caldo e asciutto, preferibilmente all’interno, e consultare il veterinario per eventuali integratori o farmaci che possano alleviare il dolore articolare.
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In collaborazione con l’Ordine dei medici veterinari di Padova
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