Passaporto e vaccinazioni in regola per viaggiare con i propri animali

Sempre più diffuse le vacanze in compagnia di cani, gatti e furetti: ma per andare all’estero ci sono leggi precise

Simonetta Zanetti
Escursionista su un sentiero con il proprio cane
Escursionista su un sentiero con il proprio cane

Il mondo è un villaggio globale, e questo vale anche per i nostri amici a quattro zampe. Viaggiare con animali domestici, sia all’interno dei confini nazionali che oltre, è sempre più comune, ma richiede conoscenza delle normative e dei requisiti veterinari. Ignorare le regole può portare al rifiuto all’imbarco fino alla quarantena o, nei casi peggiori, al rimpatrio dell’animale. Per questo, una pianificazione attenta e l’osservanza scrupolosa delle leggi sono fondamentali.

Per i viaggi in Italia

Per i viaggi in Italia esistono linee guida per garantire la sicurezza e il benessere del proprio animale. Il requisito principale è l’identificazione.

Per i cani, il microchip è obbligatorio entro i 60 giorni di età, mentre per gatti e furetti è fortemente raccomandato e, in alcune regioni, obbligatorio. Oltre a essere un mezzo di identificazione in caso di smarrimento, consente l’iscrizione all’Anagrafe Canina (sia per Felini/Furetti) nazionale e il rilascio del passaporto.

La vaccinazione antirabbica non è obbligatoria all’interno del territorio nazionale. Tuttavia, è sempre consigliabile che l’animale sia regolarmente vaccinato contro le principali malattie infettive (cimurro, parvovirosi, epatite infettiva per i cani; panleucopenia, rinotracheite, calicivirosi per i gatti) e sottoposto a trattamenti antiparassitari, sia interni che esterni.

Sui mezzi pubblici (treni, bus, traghetti), generalmente è richiesto che gli animali di piccola taglia viaggino in trasportini, mentre quelli più grandi devono essere tenuti al guinzaglio e, in alcuni casi, muniti di museruola. È sempre opportuno verificare preventivamente le condizioni di ogni vettore.

Per i viaggi all’estero

Due cagnolini in partenza in aeroporto per una vacanza con i propri padroni
Due cagnolini in partenza in aeroporto per una vacanza con i propri padroni

Per viaggiare all’estero è necessario il “Passaporto Europeo per Animali da Compagnia”: rilasciato dai servizi veterinari delle Usl, racchiude tutte le informazioni identificative dell’animale e del proprietario, nonché lo storico di vaccinazioni e trattamenti.

All’interno dell’UE, oltre al passaporto è necessario che il cane/gatto/furetto abbia l’antirabbica in corso di validità. Viene indicata dal veterinario sul passaporto e deve essere effettuata almeno 21 giorni prima di varcare i confini. Alcuni Paesi (come Regno Unito, Irlanda, Malta, Finlandia, Norvegia) richiedono un trattamento contro l’Echinococcus Multilocularis per via orale dalle 24 alle 120 ore prima dell’ingresso. Ogni Stato può avere requisiti aggiuntivi o deroghe, quindi prima di ogni viaggio, è consigliabile consultare il sito del ministero della Salute del Paese di destinazione o contattare l’ambasciata/consolato.

Per i viaggi fuori dall’Unione Europea

I viaggi al di fuori dell’UE sono più complessi: ogni Paese ha le proprie leggi. I requisiti comuni includono oltre al passaporto, l’obbligo di antirabbica con tempistiche che possono variare da Paese a Paese (per alcuni almeno 3 mesi prima dell’ingresso). Alcuni chiedono la titolazione anticorpale, esame del sangue che valuta che l’animale abbia sviluppato anticorpi sufficienti per proteggersi dalla malattia: viene fatto allo Zooprofilattico.

Alcuni Paesi richiedono un certificato sanitario rilasciato da un veterinario ufficiale (Usl), che attesti lo stato di buona salute dell’animale e la conformità a tutti i requisiti del Paese di destinazione. Ha una validità limitata (da farsi a ridosso della partenza). Se ci si reca in zone quali Australia, Nuova Zelanda, Singapore, Islanda bisogna richiedere alle rispettive ambasciate permessi di importazione anticipati che spesso prevedono quarantene all’arrivo a spese del proprietario.

È quindi buona norma pianificare i viaggi con anticipo tale da poter ottenere i documenti e adempiere alle profilassi. Verificare le norme del Paese di destinazione (tramite Usl o ambasciate) e contattare le compagnie di trasporto. Abituare l’animale al trasportino in anticipo, rendendolo un luogo sicuro e confortevole. Evitare di somministrare cibo abbondante prima del viaggio e prevedere pause per i bisogni e sgranchirsi le zampe.

Viaggiare insieme è un’esperienza che rafforza il legame, tuttavia richiede responsabilità, pazienza e un’attenta preparazione. Conoscere e rispettare le normative è il primo passo per garantire un viaggio sereno, sicuro e senza intoppi. —

 

(in collaborazione con l’Ordine dei medici veterinari di Padova)

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