A colpi di pedale Prato della Valle invasa dalla regina bicicletta

In 1.500 al via, ma tanti coloro che hanno partecipato senza il pettorale Il percorso, che ha toccato Colli e terme, presidiato da 300 volontari
Di Gianni Biasetto
NATOLI - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PARTENZA CICLISMO PRATO DELLA VALLE
NATOLI - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PARTENZA CICLISMO PRATO DELLA VALLE

PADOVA. Le strade della Città, dei Colli Euganei, di un lembo dei Berici e delle terme di Abano e Montegrotto invase ieri mattina dagli oltre 1.500 corridori della terza Granfondo Città di Padova. Al via della kermesse, alle ore 8 dal Prato della Valle anche due atleti che hanno fatto la storia del ciclismo su strada italiano: l'iridato di Remix 1988 e vincitore della Milano Sanremo del 1993, Maurizio Fondriest, e l'ex velocista Alessandro Petacchi per anni capitano e compagno di squadra del nostro Alberto Ongarato. Non ha resistito al richiamo della kermesse organizzata dalla nuova Ciclisti Padovani del presidente Galdino Peruzzo il pluricampione di canottaggio Rossano Galtarossa, in corsa sulla medio fondo di 97 km con il pettorale 173.

Rampe cattive. Nonostante la temperatura non proibitiva delle prime ore di corsa, alla fine hanno pesato non poco sulla resistenza dei corridori le salite. Alcune delle quali, come quelle di Zovencedo (Vi), Teolo, Castelnuovo, Roccolo, Calaone e Turri di Montegrotto, corte, accattivanti, ma assai toste. «Se il percorso fosse meno impegnativo ci sarebbe una maggiore partecipazione. Chi non si allena tutti i giorni di fronte a un tracciato così preferisce restare a casa. Peccato», ha commentato al valico del Roccolo un ciclista del team Padova Controlli.

Tanti padovani. Rispetto al 2015 il numero dei concorrenti quest'anno è aumentato del 30%. Ufficialmente dal "km 0" di Feriole, sulla strada dei Colli, dopo 7 km di traferimento ad andatura che doveva essere turistica, sono partiti 1.500 ciclisti. A questi vanno aggiunti circa 200 abusivi che si sono infilati nel gruppo senza il pettorale. «Abbiamo registrato un incremento di padovani che hanno potuto partecipare grazie al tesseramento giornaliero e questo è un fatto molto positivo perché testimonia che in una città dove lo sport della bicicletta è molto diffuso, un evento come questo piace», commenta Diego Colombana della 4 Sport, l'agenzia che sostiene la Padovani nell'organizzazione della manifestazione. Quest'anno a dare il carattere di internazionalità alla corsa è stata la presenza di atleti dagli Stati Uniti, Gran Bretagna, Slovenia, Germania, Olanda e Russia.

La sicurezza. Il direttore di corsa della Granfondo, il ravennate Raffaele Babini, uno dei più famosi direttori di gara italiani, afferma che quella di Padova è tra le granfondo più sicure d'Italia. «Altre blasonate manifestazioni non hanno lo stesso standard di sicurezza», afferma Babini. «Per una manifestazione con così tanti concorrenti quello della sicurezza è un aspetto essenziale». L'organizzazione ha messo in campo oltre 300 volontari che hanno presidiato tutti gli accessi laterali al percorso, una cinquantina di moto-staffette, numerose ambulanze dislocate sul percorso e un servizio radio di pronto intervento.

I più forti. Nella medio fondo (km 97) c'è chi l'ha scelta per divertirsi ma anche chi, testa bassa sul manubrio, ha partecipato per vincere. Come il trentino Paolo De Carli (Brao Caffè) che si è imposto in 2h21'57", alla media di 41km/h. Alle su spalle staccato di appena 5" ha tagliato il traguardo il faentino Cristian Ballestri. In campo femminile vittoria solitaria di Christiane Koschier del Team Avesani in 2h 36'62" alla media di 37,1 km/h. Il vicentino Mauro Facci (Asd Panozzo) ha vinto invece la granfondo (145 km) con il tempo di 3h45'42", alla media di 38,55 km/h. Secondo si è piazzato Simone Penzo (Gs Stra Iperlando) e terzo Alessandro Motta (Phonix Team Italia). Tra le donne successo della noalese Odette Bertolin (Somec) in 4h11'19" alla media di 34,62 km/h.

Campionato del mondo. La gara era valida per il primo Campionato Mondiale della Ristorazione. Una novità assoluta nel panorama granfondistico nazionale. Un'iniziativa targata Padovani riservata a coloro che, completando il percorso di 145 km avessero dimostrato di essere impegnati nel mondo della ristorazione. Le maglie iridate sono andate a Antonella Incristi (categoria W2), Michele Fortin (M2), Luca Benetti (M3), Adelmo Menguzzo (M4), Bruno Sfriso (M5) e Agostino Temporin (M6).

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