Addio Pizziolo, granata doc

Giocò con Bearzot, aveva 84 anni. Pavin: «Un pezzo di storia»

CITTADELLA. È un pezzo della storia del Cittadella che viene meno. Giorgio Pizziolo, cittadellese doc, primo storico allenatore granata dopo la fusione del 1973 e legato da sempre ai colori della società, è mancato ieri mattina. Poche ore prima, il 22 gennaio, aveva compiuto 84 anni. Da diversi giorni era ricoverato all’ospedale di Cittadella, per via di una crisi respiratoria. Non era la prima, da tempo ne soffriva. Pizziolo prima di allenare era stato una valida ala destra, giocando anche nel Torino, dove era stato compagno di maglia di Enzo Bearzot in Serie A, e con Milan, Bari e Treviso. Aveva però interrotto abbastanza presto l’attività agonistica, come ricorda Giancarlo Pavin, suo grande amico: «Andavo a trovarlo ogni giorno da quando era ricoverato e negli ultimi tempi aveva avuto un peggioramento», racconta il vicepresidente del Cittadella. «Ero andato anche ieri mattina, ma sono arrivato pochi minuti dopo la sua morte». Pizziolo lascia la moglie Piera, molto conosciuta in città perché presenza fissa nelle gare casalinghe in Tribuna Est, ma anche per la partecipazione di qualche anno fa al programma “Velone” di Canale 5; e i figli Dino e Lucia.

Pavin lo ricorda da calciatore come «un esterno classico, di quelli di una volta, che sapeva puntare l’uomo, con una grande sensibilità di piede e un buon tiro. Purtroppo un infortunio al ginocchio pose presto fine alla sua carriera, già intorno ai 27 anni. Da allenatore aveva guidato l’Olympia e poi, dopo la fusione, il presidente Angelo Gabrielli l’aveva voluto al Citta. Ha lavorato come rappresentante di elettrodomestici, aprendo un negozio, ed era rimasto nell’ambiente granata gestendo anche il bar dello stadio per diversi anni. Veniva sempre alle partite e spesso agli allenamenti, una persona molto competente e stimata da tutti».

Pizziolo era stata grande amico di Bearzot. «Formavamo una specie di colonia triveneta a Torino», ha avuto modo di ricordare Pizziolo in un’intervista al nostro giornale subito dopo la scomparsa del ct campione del mondo del 1982. «In allenamento facevamo la sfida tra triveneti e toscani e a lui non piaceva mai perdere. Eravamo molto uniti. Andavamo anche a caccia assieme a Ganzer e Grava. È un peccato che abbia passato un solo anno con lui, il ’57, visto che sono dovuto andare a Bari per il servizio militare». I due si sono rincrociati negli anni ’70. «Bearzot era già nel giro della Nazionale e mi aveva proposto in una selezione all’Appiani per un corso di allenatore professionista a Coverciano», ha avuto modo di raccontare Pizziolo. «Era un corso dedicato a pochi eletti, ma io rifiutai perché avevo un’attività lavorativa e perché avevo da poco messo su famiglia».

I funerali si svolgeranno al Duomo alle ore 15 di venerdì, partendo dall’ospedale di Cittadella. La società lo ricorderà anche prima della partita di domenica con il Frosinone.

(di. zil.)

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