Altinier, sei nella storia del Padova

Al Lumezzane ha segnato il trentesimo gol in biancoscudato: è entrato tra i “grandi 20”
Di Stefano Volpe
EDEL - FOTOPIRAN - PAOVA - PADOVA LUMEZZANE gol 1-0 altinier
EDEL - FOTOPIRAN - PAOVA - PADOVA LUMEZZANE gol 1-0 altinier

PADOVA. Cristian Altinier ha già trovato il suo posticino nella storia biancoscudata. Con il gol segnato domenica scorsa al Lumezzane, il centravanti mantovano ha raggiunto quota 30 reti complessive in campionato con la maglia del Padova. Un traguardo, maturato in due stagioni, che gli permette di entrare nella top 20 dei cannonieri biancoscudati ogni epoca. E visto che stiamo parlando di 107 anni di storia, non è affatto male. Potrà anche sembrare una cifra relativamente bassa, ma basta dare un'occhiata alle prime venti posizioni per capire che non è facile riuscire a imporsi con questa maglia. Altinier è il migliore di questo decennio e negli ultimi cinquant’anni solamente altri tre giocatori sono riusciti a sfondare quota 30 reti in campionato con il biancoscudo: Ciro Ginestra, Nanu Galderisi e Franco "Cina" Pezzato. Insomma, segnare a Padova non è che sia proprio una passeggiata.

«Non lo sapevo e sicuramente è una cosa che mi fa felice», sorride Altinier, orgoglioso dei suoi numeri come ogni bomber che si rispetti. La graduatoria lo incuriosisce, si informa su chi sono gli altri attaccanti, sui cannonieri più recenti e su quelli che potrebbe ancora raggiungere. Anche perché, a dispetto dei 34 anni compiuti, il numero 9 è reduce da tre stagioni da 47 reti complessive in Lega Pro e sotto porta sta vivendo probabilmente il periodo migliore della carriera: «Nelle ultime nove stagioni sono andato in doppia cifra sette volte. Crescendo si matura e forse ci si prende più responsabilità. Ho sempre dato il massimo imparando ad assumermi le mie colpe anche quando magari le stagioni nascono un po' sfortunate. È importante, poi, giocare con continuità come mi accade qui a Padova».

Le ha mai dato fastidio l'etichetta bomber di categoria? «Non credo sia un'etichetta, ma un dato di fatto. Da giovane è più facile salire di categoria, poi se non succede pian piano ti stabilizzi, fai esperienza e vieni cercato da un determinato range di squadre, come successo a me, nonostante sia riuscito a togliermi qualche soddisfazione in B. Ma ci sono tanti esempi di giocatori che hanno fatto bene in categorie diverse, basta trovare il contesto ideale».

E il segreto per mantenersi così in forma a 34 anni qual è? «Cerco di curare bene ogni allenamento, ma credo sia importante soprattutto l'aspetto mentale. La carta d'identità dice 34, ma io mi sento lo spirito di un ventenne. Ho voglia di mettermi in gioco e di dimostrare il mio valore. So che non potrò più arrivare in A, ma gli stimoli forti me li danno la società, i compagni e la piazza».

E adesso che arrivano i playoff, poi, gli stimoli non dovrebbero mancare. Lei a inizio stagione era stato abbastanza critico sulla nuova formula allargata degli spareggi. La pensa ancora così? «Sì, non mi piace molto. Una volta arrivare ai playoff era considerato un traguardo, adesso è un obiettivo raggiunto da metà squadre. Sono legato ancora alla formula vecchia, credo non sia giusto coinvolgere più di sei squadre per girone. Speriamo sia solo un esperimento, vedrete che ci saranno sorprese».

Altinier fa un bel po' di scongiuri, ma è fiducioso sul cammino del suo Padova: «La vittoria con il Lumezzane ci è servita tantissimo per ridarci energia, morale e fiducia. Abbiamo interrotto un periodo negativo e ci approcciamo bene alla sfida con l'Albinoleffe». In attesa di incrementare il bottino di reti con qualche gol pesante... «Sono scaramantico, ai gol futuri non penso. Ma sappiamo qual è il sogno di tutti e anche il mio».

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