Calcio Padova, Peghin: «Noi in B con la forza delle idee e senza spendere una fortuna»
Peghin:«A Padova programmazione vincente con spese inferiori agli altri». Il futuro:«Saremo competitivi anche in B ma l’ambiente dovrà essere unito»

Mercoledì sera, ore 22 circa. Francesco Peghin spegne la tv, apre la sua agenda e depenna dalla lista il nome di un'altra squadra, il Vicenza. Nelle settimane scorse era già stata posta una X su Catania, Benevento, Triestina e Spal.
È andata così presidente?
«Diciamo che è il primo pensiero che ho fatto dopo aver visto le gare di ritorno delle semifinali playoff», analizza il numero uno del Padova, «delle prime sei squadre per monte ingaggi soltanto l'Avellino è riuscito a ottenere la promozione in Serie B. Le altre sono rimaste a secco, Triestina e Spal hanno dovuto addirittura disputare i playout.
Questa è la riprova di quanto sia complicato e insidioso il campionato di Serie C e quanto non basti soltanto mettere sul piatto cifre esorbitanti per avere la garanzia del successo.
Poi è chiaro che subentrano tante variabili, il calcio è imprevedibile e vive di episodi. Ma quando sono entrato in società, due anni fa, dissi proprio che avremmo cercato di raggiungere la Serie B con la forza delle idee, senza fare il passo più lungo della gamba, ma puntando sulle motivazioni e lo spirito di gruppo».
Eppure all'epoca, ma anche l'anno successivo, tanti tifosi e addetti ai lavori erano scettici sul vostro operato. Sente di essersi preso una rivincita?
«No, non voglio parlare di rivincite. Ma vorrei sfruttare questa stagione trionfale per ricompattare finalmente l'ambiente. Abbiamo dimostrato che il nostro modo di fare calcio può funzionare e cercheremo di trasferire questa filosofia, con tutti gli aggiustamenti del caso, anche in Serie B.
Crediamo di aver acquisito una certa credibilità e per questo ci piacerebbe che la prossima stagione l'ambiente remasse in maniera compatta dalla stessa parte. La promozione in Serie B ha portato in città un entusiasmo che non si vedeva da anni.
Vogliamo alimentarlo il più possibile e, nella prossima stagione, senza l'assillo di dover vincere tutte le partite, ci potranno essere i presupposti per creare un clima positivo attorno alla squadra».
I verdetti della Serie C, come era successo anche negli anni precedenti, hanno dimostrato che non si vince con i grandi nomi, ma con un collettivo sostenuto da una chiara idea calcistica. Ripartirete da questi concetti anche in Serie B?
«Sì e mi preme fare un ultimo passo indietro. Alla fine della scorsa stagione qualcuno parlò di fallimento nonostante un secondo posto e la finale di Coppa Italia. Noi, al contrario, valutammo la stagione in modo positivo. Per questo confermammo quasi interamente il blocco di giocatori, aggiungendo un paio di pedine e un allenatore che ha fatto la differenza».
In B, però, si dovranno aggiungere molto più che un paio acquisti. Non crede?
«Sì, e infatti saremo attivi sul mercato, la squadra sarà rinforzata e purtroppo non potremo confermare tutti i protagonisti della vittoria del campionato. Ma la chiave per fare una buona stagione passerà principalmente dallo zoccolo duro che ha ottenuto la promozione. La forza del gruppo storico sarà fondamentale per trainare chi arriverà e mi aspetto che alcuni “vecchi” facciano un ulteriore salto di qualità.
Abbiamo visto Crisetig e Perrotta che al secondo anno a Padova hanno reso di più. Lo stesso potranno fare l'anno prossimo Valente e Buonaiuto, due che hanno già calcato i campi di Serie B. E poi penso a Faedo, giocatore che arriva dal basso ma ha le potenzialità per esplodere come Fusi».
Lo stadio Euganeo, invece, sarà pronto per l'inizio del campionato?
«Credo proprio di sì, mentre difficilmente potremmo averlo a disposizione per la prima gara di Coppa Italia, che, secondo regolamento, dovremo disputare in casa. Se dovessero essere rispettati i criteri dello scorso anno (anche se la Lega non l'ha ancora chiarito, ndr) dovremmo giocare contro il Vicenza il turno preliminare. Staremo a vedere, ma, visti i lavori al manto erboso ,mi sembra dura che si possa giocare all'Euganeo».
Manca solo l'ultimo tassello. Francesco Peghin sarà il presidente del Padova anche in B?
«Il mio accordo scade a ottobre con l’approvazione del bilancio e il rinnovo del consiglio di amministrazione. Affronteremo la questione, ma c'è tempo per parlarne. Sono molto legato a questa società e mi piacerebbe restare».
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