«Amo i bambini perché sono gioia e amore puro»

PADOVA. Si vince facile a scrivere che, a colpo d’occhio, Martin Castrogiovanni e Giulia Candiago sembrano la versione moderna della bella e la bestia.
Fa sorridere perché lei, esile e spiritosa ex sciatrice, descrive lui, enorme e arruffato, come la quintessenza della bontà. E in effetti il pilone della nazionale di rugby è stato a Padova per sostenere l’associazione Olivia, e quando è arrivato tra i bambini dei centri estivi del Cus, un po’ bambino è sembrato tornare anche lui. Un gigante attorniato da tanti pulcini che gli hanno fatto festa, felici di stare accanto a un campione dello sport, ma anche al protagonista di uno spot televisivo che ha fatto sorridere, conquistando un po’ tutti, anche coloro che del rugby non sanno nulla.
Quali emozioni ha provato arrivando tra i bambini?
«È bello trovarsi con i più piccoli perché loro non hanno malizia. Gli adulti si comportano diversamente: oggi vai bene e ti sono vicini, domani vai male, e non ci sono più. I bambini invece trasmettono gioia e amore puro: è impagabile vederli contenti, alla fine basta così poco, un autografo e una foto, per farli felici».
Oltre che beniamino dei bambini, lei ha il merito di aver reso più popolare il rugby…
«Chi? Io? Nooo. Dico sempre: è bello essere riconosciuti per quello che si fa, ma se la squadra non facesse così bene, non ci sarebbe questo successo. Io sono più riconoscibile perché ho i capelli lunghi, la barba, e sparo più cazzate degli altri, ma il rugby italiano non sono solo io: sono anche tutti gli altri miei compagni di squadra».
Se fosse un dirigente federale, cosa farebbe per diffondere il rugby?
«Cercherei di valorizzare di più il movimento di base: per il rugby è molto importante avere buoni giocatori per il futuro. E poi i valori del rugby sono bellissimi: il rugby insegna cos’è l’amicizia, legarsi agli altri, stare insieme per andare in campo, soffrire con gli altri, andare per terra e rialzarsi».
Parliamo del suo futuro: l’anno prossimo al Tolone…
«Volevo cambiare squadra e vita, sono molto contento di giocare in Francia. Ho molte aspettative, voglio fare bene. Le vacanze dureranno poco, è quasi ora di rientrare per gli allenamenti».
Già, lui in Francia, lei da Montebelluna si trasferirà a Milano dove lavorerà per Sky come giornalista sportiva e seguirà la Coppa del mondo di sci. Tre anni fa ha appeso gli sci al chiodo «a causa degli infortuni e perché, nonostante fossi tesserata Esercito, con questo sport non ci si vive», e annuncia: «Capiterà spesso di fare Milano-Tolone, ma meglio così: non ce la facevo a stare ferma».
Giulia, lei quindi non è gelosa?
«Lui è spesso via, la distanza non ci fa paura. Con la gelosia vivo momenti alterni: lo sono, ma ora di meno rispetto al passato. Ho fiducia in lui anche se mi infastidiscono le ragazzine che gli saltano addosso nelle occasioni più esposte».
Cosa pensa del successo di Martin?
«Il successo fa piacere e fa bene se è legato allo sport, ma bisogna stare attenti a non oltrepassare il limite e basta non credersi una superstar, meglio tenere un profilo basso».
Quali difetti ha Martin?
«È troppo buono. Ma troppo, da stare attenti a non essere presi in giro. Purtroppo c’è chi se ne approfitta, ma lui è proprio un generoso, sempre pronto ad aiutare chi gli chiede aiuto. E poi gli dico sempre che dovrebbe avere più cura di sé: la barba lunga ok, ma tenuta bene invece a volte se ne dimentica».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova