Aramu è l’uomo in più del Venezia «Un pareggio stretto a Pescara»

VENEZIA. Magari un punto alla vigilia di Pescara sarebbe stato accettato volentieri. Non firmato in partenza, sia chiaro, ma quanto successo l’altro ieri all’Adriatico, il gol di Aramu nel finale ha evitato la beffa di una sconfitta che sarebbe stata ingiusta. Per questo, il 2-2 è stato portato a casa con soddisfazione dal Venezia, anche se grida ancora vendetta vedere quanto bel gioco sia sprecato là davanti. «Siamo contenti del risultato», spiega proprio il capocannoniere Mattia Aramu, «ottenuto in un campo molto difficile. Non avevamo fatto bene nel secondo tempo contro il Benevento e volevamo rifarci e siamo andati a Pescara per giocarcela a viso aperto; dobbiamo continuare così, creando occasioni, fare il nostro gioco e durante i 90 minuti abbiamo messo tutto quello che avevamo. La filosofia del Venezia è giocare la palla; per me fare la mezzala, il trequartista o la seconda punta è indifferente, mi piace cambiare tanti ruoli». Anche dopo il 2-2, raggiunto a una manciata di minuti dalla fine, il Venezia si è spinto in avanti alla ricerca della vittoria, con il rischio di subire la terza rete. «Pensavamo davvero di ottenere il successo» continua Aramu «anche perché eravamo riusciti ad avere molte occasioni. Eravamo in tre in attacco e ci siamo detti perché non provarci. Essere il capocannoniere della squadra conta sino a un certo punto, l’importante è il gruppo e dobbiamo fare più punti possibili».
Il Venezia incassa complimenti da tutti per l’organizzazione di gioco e per come mette in difficoltà gli avversari; eppure, sotto questo aspetto, la classifica piange, perché si ha l’impressione che gli arancioneroverdi potrebbero avere più dei 18 punti attuali, appena uno in più della zona playout. —
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