Bonazzoli ha ritrovato il gol «È il Padova la mia Nazionale»

La mancata convocazione nell’Under 21 non ha scosso l’attaccante di scuola Inter: «L’esultanza dopo Ascoli è un messaggio per i tifosi»

PADOVA

L’aspetto più particolare, per non dire paradossale, è che proprio quando ha iniziato a segnare con il Padova, Federico Bonazzoli non è stato convocato in Nazionale Under 21. E dire che gli azzurrini si sono allenati in questi giorni proprio ad Abano.

Ma non sarà un gol in più o in meno a dover convincere il ct Gigi Di Biagio, che proprio a inizio raduno, lunedì scorso, ha voluto dare uno zuccherino al centravanti biancoscudato: «Non si deve preoccupare, farà parte dei 30 pre-convocati per l’Europeo della prossima estate», ha assicurato il commissario tecnico.

Bonazzoli da parte sua non fa drammi e cerca di godersi il momento positivo. «Non è mio computo giudicare le convocazioni», spiega l’attaccante, «credo di aver già dato una risposta sabato sul campo e aver aiutato la squadra a ottenere i tre punti. Chi di dovere, poi, farà le proprie valutazioni. Con il tempo ho imparato a tirare fuori gli aspetti positivi da ciò che all’apparenza può sembrare negativo. La mancata convocazione mi permette di restare con il Padova per due settimane, che saranno importanti per conoscere il nuovo mister. La chiamata in azzurro passa dal lavoro e dalla quotidianità e il Padova adesso come adesso è la mia Nazionale. Se farò bene qui potrò raggiungere i traguardi ai quali ambisco».

Una dichiarazione d’amore giustificata dalla grande fiducia che Padova sta nutrendo nei confronti del giovane attaccante di scuola Inter. Bonazzoli, infatti, non ha ancora saltato una partita di campionato ed è sempre partito titolare: «Trovare continuità di rendimento era fondamentale per me e non ci poteva essere scelta più azzeccata che venire a Padova. Avevo bisogno di un ambiente che mi desse fiducia a qui l’ho trovato. Sentirmi a mio agio, sapere che tutti tengono a me, mi fa rendere al meglio. Avevo bisogno di una situazione del genere per rilanciarmi e ora sta a me sfruttare al massimo la fiducia che sento».

Il morale è alto e il merito oltre alla vittoria di sabato va anche al gol realizzato contro l’Ascoli: «Inutile girarci attorno, per un attaccante far gol è la cosa primaria. Certo, bisogna far giocare bene la squadra, sacrificarsi, prendere falli, ma segnare rappresenta una liberazione. Quando ci riesci aumenta l’autostima e vengono più facili anche certe giocate».

Ad Ascoli ha esultato in maniera veemente, quasi rabbiosa: «L’esultanza ha rappresentato uno sfogo, avevo tanta voglia di segnare ma anche di dare un segnale ai tifosi. Per dimostrare loro che noi ce la mettiamo sempre tutta e vogliamo il bene del Padova. Ma alla fine se non avessimo vinto tutta questa gioia sarebbe valsa a poco. La vittoria ci mancava tanto e adesso dobbiamo solo continuare con questa fame per poter fare sempre meglio».

L’intesa con Capello? «È speciale, siamo amici e va oltre il campo da gioco». —



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