Busca e la Pro Pace quando chi vinceva riceveva i biscotti

PADOVA. Primi anni Ottanta, 11 promettenti ragazzetti della categoria Propaganda si laureano campioni provinciali. Nella finalissima è la Pro Pace a imporsi nel derby cittadino contro il Petrarca. Oltre al trofeo, quei bambini in maglia verde portano a casa anche un pacchetto di biscotti di una nota azienda specializzata in alimenti per l’infanzia, che all’epoca sponsorizzava il torneo. A guidare quella formazione sono Toni Zorzi e il vice-istruttore Daniele Rubini alla sua prima esperienza in panchina. In campo, invece, scende un picinin che core dapartuto e che alla fine custodirà gelosamente tra le sue mani l’ambita coppa. Si chiama Leonardo Busca e di fronte a lui si staglia un futuro radioso nel basket. Anche perché Leo ha appena vinto il duello con Giorgio Tonzig, altro piccoletto tremendo del Petrarca, destinato a una carriera luminosa in A/2. La squadra della Pro Pace, però, era composta anche da altri miniatleti talentuosi: in primis, Alfonso Stefanelli (figlio d’arte e poi giocatore del Petrarca in serie A), Zago, Luderin, Schiavon, Archesso, Miolo, Boraso, Feriani, De Santis e i fratelli Antonio ed Eros Russo, «due fenomeni che segnavano 30 punti a partita. Più forti addirittura di Leo», garantisce Adriano Primon, ex atleta e ora allenatore alla Pro Pace. Una squadra di amici, nata in patronato e abituata a giocare all’aperto sul campetto in cemento sorto accanto al Tempio della Pace. «La Pro Pace Propaganda», ricorda Lamberto “Vic” Morello, dirigente della Pro Pace, «è motivo di grande vanto per la nostra società. Prima della Virtus, la casacca verde indossata da Leo era la nostra». Rubini e Busca sono oggi gli artefici delle fortune della Virtus Padova: il primo, dopo tanti anni spesi ad allenare Petrarca, Reyer Venezia, Gattamelata e Marghera, dirige l’Under 15 d’Eccellenza, l’altro a 41 anni suonati ha terminato un lungo vagabondaggio in giro per l’Italia tra serie A e Legadue, calcando i parquet della DnC. Luca Luderin e Michele Schiavon, che lavorano rispettivamente in una filiale bancaria e in una concessionaria d’automobili, si dilettano nel tempo libero in Seconda Divisione con il rinato Gattamelata di Ramigni. Da un mese, “Alfio” Stefanelli assiste coach Marco Sanguettoli alla Virtus Bologna Under 17, ma non ha mai dimenticato quella squadretta. «Era una squadretta di patronato, rappresentava lo specchio dei tempi, quando ancora in parrocchia si praticava la pallacanestro ore e ore», rileva Rubini, «Dopo l’allenamento i ragazzi restavano lì a giocare, perché il basket era parte dell’attività dell’intero pomeriggio. Poi, il progressivo imborghesimento ci ha portato a lavorare in palestra con indubbi vantaggi, ma anche con tutti i limiti di orario e disponibilità che ne derivano».
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