Calcio, è morto mister Giorgi nel 1983 portò il Padova in serie B
Tra due mesi avrebbe compiuto 70 anni. La morte in una clinica di Reggio Emilia. Dopo aver condotto i biancoscudati alla storica promozione nella serie cadetta andò ad allenare per tre stagioni a Vicenza, dove lanciò un giovanissimo Roberto Baggio

Bruno Giorgi sulla panchina del Padova all'Appiani
PADOVA. A 70 anni è morto Bruno Giorgi, uno degli allenatori di calcio che Padova ricorderà sempre con grande affetto perché artefice della storica promozione in serie B dei biancoscudati, al termine della stagione 1982/83. Presidente della società, allora, era Ivo Antonino Pilotto e la squadra si esibiva nel mitico stadio Appiani.
Giorgi con i suoi ragazzi coronò un'impresa che la città inseguiva da 14 anni: era la seconda stagione della neonata C1 e il tecnico di Pavia, che in panchina aveva preso il posto di Mario Caciagli, altra figura indimenticabile per la tifoseria, riuscì a forgiare una squadra che giocava un bel calcio e tornò a riempire gli spalti dell'impianto di via Carducci. Era il gruppo dei Donati, Fanesi, Fellet, Salvatori, Cerilli, Da Re, De Poli, Ravot, Cavestro, Marchetti (attuale direttore generale del Cittadella) e Pezzato, per citare i giocatori più noti, che con un esaltante rush finale conquistò il secondo posto alle spalle della Triestina.
Giorgi a Padova rimase una sola stagione: dopo l'ultima partita, sul pullman che lo portava insieme ai suoi giocatori dall'Appiani in una piazza della Frutta gremita di tifosi impazziti di gioia, annunciò la sua decisione di lasciare. Il motivo? Si era sentito offrire il rinnovo del contratto da un giornalista a nome e per conto del presidente Pilotto, con il quale i rapporti si erano logorati nel tempo. Passò al Vicenza, che allenò per tre campionati di fila, lanciando in prima squadra un giovanissimo Roberto Baggio. E l'ex Divin Codino oggi ringrazia Giorgi dal prioprio sito. Sotto a una vecchia foto del tecnico, in bianco e nero e un po' ingiallita dal tempo, Baggio ricorda il «vecchio maestro» definendolo '«uomo vero del calcio».
Nella sua carriera Giorgi passò anche sulle panchine di Reggiana, Empoli, Nocerina, Campobasso, Modena, Brescia, Cosenza, Fiorentina, Atalanta, Genoa e Cagliari. Si salvò con i sardi in serie A nel 1995/96, dopo essere subentrato a Trapattoni. Da quel momento, anche a causa di una serie di vicissitudini familiari, si ritirò a Montecavolo, nelle vicinanze di Reggio Emilia, con la moglie Sandra. Una malattia lo ha stroncato a meno di due mesi dal settantesimo compleanno mercoledì 22 settembre in una clinica di Reggio Emilia. La notizia è stata data solo a funerali avvenuti.
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